Rosaria Diamantini: “Solo 300.000 euro sono destinati alla sanità senigalliese”
Rosaria Diamantini: “Solo 300.000 euro sono destinati alla sanità senigalliese”
La candidata a sindaco di Senigallia Resistente interviene con una meditata riflessione dopo il Consiglio Grande
di ROSARIA DIAMANTINI*
SENIGALLIA – Ho lasciato trascorrere due settimane perché reagire e scrivere a botta calda placa gli istinti ma non lascia spazio alla riflessione.
Al Consiglio Grande sul post Covid e sul destino del nostro ospedale e della Sanità senigalliese c’era la maggioranza (PD e Diritti al Futuro) e il Presidente di Regione Luca Ceriscioli mentre mancavano Gennaro Campanile, Senigallia Bene Comune e le destre; erano presenti medici, la Croce Rossa Italiana, sindacati, sindaci, consiglieri e la sottoscritta come rappresentante politica.
Dopo l’inconsistente relazione del sindaco Mangialardi, per lo più intento a screditare alcuni dei concittadini che stavano manifestando sotto le finestre del Municipio e coloro che gli hanno mosso critiche varie e tessere le giuste lodi del volontariato cittadino, abbiamo dovuto sorbirci il resoconto di Ceriscioli, necessario a motivare le scelte fatte, ma prolisso ed autocelebrativo, e lo sciorinamento dei numeri dell’attività sanitaria del direttore del Distretto Dott. Marini, esposizione che sarebbe stata più utile se fatta con un linguaggio più concreto e senza tecnicismi; infine, all‘assessore Girolametti è restato il tempo per lodare la validità dei risultati del suo mandato.
Finita la passerella elettorale sono iniziati gli interventi, per i quali è stata concessa meno della metà del tempo rispetto agli attori al tavolo di comando. L’intervento del Dott. Ansuini è stato toccante e ha reso, in tutta la sua drammaticità, non solo lo stato in cui versa la nostra struttura ma soprattutto le condizioni estreme in cui gli operatori, instancabilmente, hanno dovuto prendersi cura dei malati.
Di seguito, il Dott. Albanese che con la sua riconosciuta umanità ci ha consegnato la posizione dei medici e dei professionisti che hanno a cuore il proprio lavoro e la salute della nostra comunità.
Il presidente della C.R.I. Marconi ha portato alla luce il numero delle famiglie senigalliesi che con l’emergenza Covid hanno visto peggiorare le già precarie condizioni di vita e che necessitano del loro sostegno per i bisogni primari: sono ben 120! Se a queste sommiamo le altre 24 sostenute dalle Brigate Volontarie per l’Emergenza abbiamo un dato totale di poco meno di 150 famiglie in difficoltà che, tuttavia, rappresenta solo l’emerso di una situazione di povertà e disagio socioeconomico che grava su un numero sempre in aumento di nostri concittadini. Marconi, inoltre, ha evidenziato l’allentamento da parte delle istituzioni dei controlli sulle restrizioni tutt’ora vigenti per la prevenzione dei contagi.
Il sindacato Cisl unico presente con il responsabile della Sanità di Area Vasta ed un rappresentante dei pensionati, ha posto la questione del depauperamento dei servizi sul territorio e della carenza di un’informazione agilmente fruibile sui dati della pandemia locale.
Dalla sindaca di Ostra è giunta un’ulteriore critica delle modalità di chiusura dei servizi, senza alcuna comunicazione ai Comuni, mentre il sindaco di Barbara ha sottolineato l’esigenza di informare sul servizio di sportello CUP offerto dalle farmacie locali che aderiscono al progetto. Solo la consigliera Martinangeli dei 5 Stelle, contraria a tenere il Consiglio Grande a porte chiuse e dopo aver partecipato al sit-in organizzato dal Comitato a Difesa dall’Ospedale, ha portato i dati specifici della situazione attuale dichiarando che, stando alle determine ASUR, il reale importo destinato alla Sanità senigalliese è di circa 300.000 euro.
Sono stata la sola a sollevare la gravità della deriva privatistica della politica sanitaria regionale fin qui attuata da Ceriscioli e ad evidenziare che il vero problema della nostra sanità, ospedaliera e territoriale, è la riduzione del personale della Sanità pubblica! In realtà il mio intervento è cominciato con la pessima figura di Mangialardi, sindaco uscente e ancora in carica solo per effetto dello stato di emergenza, che appena nominato il mio nome ha alzato i tacchi e se n’è andato: ha così dimostrato la totale mancanza di rispetto per l’istituzione che rappresenta e per i politici di opposizione, verso i cittadini che rappresentavo e ancor meno nei confronti delle donne. E sì, ancora un volta sono state tre donne a rivolgere domande dirette che, ahimé, sono rimaste senza risposta o con repliche vane, talvolta al limite della derisione.
Infatti, Ceriscioli ha avuto il coraggio di tacciare la consigliera Martinangeli di distorsione dei dati e di incompletezza d’informazione, salvo poi dichiarare, chiudendo l’incontro, che saranno investiti nella sanità fabrianese 25 milioni di euro di quelli che arriveranno in Regione post pandemia.
Non è stato furbo, il prof! La reazione degli operatori sanitari presenti non è stata impercettibile, tutt’altro. Essere presi in giro in questo modo è stato offensivo della dignità professionale ed umana di tutti i lavoratori della sanità rappresentati in consiglio ovvero di coloro che hanno dato oltre il dovuto e oltre il possibile, sacrificando la vita privata per mesi durante l’emergenza Covid con la medesima dedizione che mettono ogni giorno dell’anno, poiché la Sanità Pubblica è in emergenza tutto l’anno in un territorio dove la preferenza viene data costantemente al privato!
Mangialardi, assente durante il mio intervento, non si è di certo premurato di chiedere quali fossero le mie domande a lui indirizzate quindi gliele ripropongo a mezzo stampa: 1) Si prende l’impegno, come candidato a Presidente della Regione, a rinunciare all’Autonomia differenziata per le Marche, in discontinuità con quanto richiesto dal suo predecessore? 2) Si prende l’impegno, come candidato a Presidente della Regione, a ritirare la L.R.145 sulle sperimentazioni gestionali in sanità, una vera bruttura rimasta tale o addirittura peggiorata dopo la revisione fatta dal suo collega di partito Fabrizio Volpini in qualità di Presidente della IV Commissione per la Sanità? Se non sa di cosa si tratta mi chiami ché me la sono studiata bene già anni fa! Ma da quanto abbiamo constatato finora, di discontinuità per Mangialardi non se ne parla proprio, considerando la sua visita alle cliniche private della KOS di De Benedetti a Porto Sant’Elpidio e vista la nuova struttura di Villa Fastiggi di Pesaro, sempre KOS, elogiata dal sindaco piddino Ricci. Mi dispiace, ma questo è il PD!
È ora che chi si ritiene Compagno di sinistra apra gli occhi. In merito a Volpini: con quale credibilità un rappresentante regionale, nominato continuamente per il suo ruolo all’USCA nel periodo acuto della pandemia, Presidente della IV Commissione Sanità regionale, candidato a sindaco di Senigallia, votato 5 anni fa da 4.000 elettori per realizzare ciò che descrive in un comunicato stampa il giorno prima del Consiglio Grande (e non attuato per sua stessa ammissione) annuncia la sua defezione perché offeso dal sospetto di passerella elettorale, paventato dalle opposizioni cittadine? Da quando la politica si fa sottraendosi alle situazioni difficili? Si fa solo quando si è certi di essere acclamati? Quando non c’è contraddittorio?
All’assente Volpini ho posto la domanda che gli ripresento a mezzo stampa: Si prende l’impegno, qualora diventasse sindaco, di istituire un “luogo di confronto stabile” con i cittadini sul tema della sanità? Servono momenti di confronto ed ascolto con i cittadini, non solo con i rappresentanti e non con tutti i 40.000 insieme ovviamente! Per questo occorre istituire un “luogo stabile” dove creare le condizioni favorevoli al dialogo. Che dire? Magari delle scuse da Mangialardi per il suo comportamento in Consiglio Grande le accetterei volentieri; mentre Volpini le scuse dovrebbe farle ai 4.000 concittadini che gli diedero voto e fiducia inutilmente.
Sia come rappresentante di Rifondazione Comunista e sia come candidata sindaco per la lista Senigallia Resistente aggiungo che, con lo stesso impegno con cui siamo stati in piazza insieme al Comitato a Difesa dell’Ospedale, condividiamo la proposta del comitato Senigallia Facciamo Eco per un’assemblea pubblica sulla Sanità alla quale io ed i componenti del gruppo Senigallia Resistente saremmo ben lieti di partecipare.
*Candidata a Sindaco per la lista Senigallia Resistente
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