Senigallia piange l’avvocato Mauro Olivanti
Senigallia piange l’avvocato Mauro Olivanti
SENIGALLIA – E’ deceduto improvvisamente, a Senigallia, l’avvocato Mauro Olivanti, 52 anni, una vita dedicata ai più deboli.
“Un grande uomo, buono, mite, intelligente, difensore dei diritti propri della disabilità”. E’ così che lo ricorda Carlo Tonini Bossi. Che poi aggiunge: “Competente e umano educatore pedagogico carcerario, nostro grande, fidato amico, ci ha lasciato, improvvisamente, lasciando un vuoto incolmabile”.
Ed a piangerlo, in queste ore, sono in tanti. Soprattutto, sui social.
“Mauro – scrive l’avvocato Roberto Paradisi – era un ragazzo tosto. Costretto dal destino ad una sedia a rotelle, che non ha mai limitato i suoi sogni e i suoi obiettivi, ha affrontato la vita con una determinazione che solo i migliori possiedono.
“Lo conobbi in palestra vent’anni fa. Io uscivo con le ragazze dopo gli allenamenti di pallavolo e lui entrava ad allenarsi in uno di quegli sport di squadra che chiamano “paraolimpici” ma che ricordano solo la nobiltà d’animo delle Olimpiadi vere, quelle degli eroi. E così alla fine, io andavo ad assistere alle sue partite (era un agonista estremo Maurino, pronto al confronto anche duro) e lui a quelle delle mie ragazze (avevamo lo stesso senso dell’agonismo e ci ridevamo sopra).
“Dopo 10 anni ed una laurea sudata e meritata in Giurisprudenza faceva pratica da avvocato nel mio studio. Era preoccupato dalle norme ottuse (e che qualche porta gliela avevano chiusa) che obbligano i praticanti a frequentate fisicamente i luoghi di lavoro. E lui non riusciva assiduamente per ovvi motivi. “Mauro, non sono i luoghi che insegnano un mestiere” gli dissi. “Le norme si adatteranno a te, diversamente non sarebbero buone norme”.
“E così Mauro, acuto e brillante nonché straordinario studioso che approfondiva con intuito ogni pratica, divenne avvocato. Sbarellò barriere architettoniche e barriere mentali. Ma non si fermò. Mentre collaborava, da avvocato, nel mio studio si preparava per i concorsi. Ne vinse uno prestigiosissimo ed entrò nell’Amministrazione penitenziaria come funzionario al servizio dei detenuti.
“Era entusiasta del suo lavoro come della sua vita. Con una meravigliosa famiglia alle spalle che lo ha supportato sempre e che lui amava. Stanotte Maurino è volato via. Ha dato un calcio alla sua sedia a rotelle. Il nostro ultimo messaggio che ci siamo scambiati – conclude l’avvocato Roberto Paradisi – è di tre giorni fa. Corri libero ora Mauro, sfoga come non mai il tuo senso profondo dell’agonismo …. corri sereno nelle praterie degli Dei”.