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“A sei anni dalla tragica alluvione a chi serve un nuovo Comitato per il Misa?”

“A sei anni dalla tragica alluvione a chi serve un nuovo Comitato per il Misa?”

Se lo chiede il Coordinamento senigalliese dei Comitati. Proposto un confronto pubblico con relatori il sindaco uscente, Maurizio Mangialardi, e l’avvocato Corrado Canafoglia

SENIGALLIA – Dal Coordinamento dei Comitati dell’alluvione del maggio 2014 riceviamo e pubblichiamo: “Apprendiamo con felicità che si è costituito oggi, nel 2020, un nuovo “Comitato Misa” che intende occuparsi del nostro fiume: ci fa piacere questo ritrovato interesse per il nostro fiume Misa.

“Auguriamo a questo nuovo comitato di riuscire nell’intento e di avere una risposta dagli Enti migliore di quella che abbiamo ricevuto noi in questi anni, nonostante sia stata cercata da parte nostra, democraticamente, in tutte le sedi opportune.

“Tuttavia non ci è piaciuto il modo in cui questo comitato si è presentato. Citando testualmente, si dichiara “nato non per fare polemiche, ma in chiave propositiva per vigilare sul fiume ed occuparsi, in accordo con gli organi competenti, della sua manutenzione” lasciando intendere invece che il nostro coordinamento (l’unico rimasto in piedi dopo 6 anni, dall’alluvione ad oggi ) si prefigga come scopo la polemica.

“In questi anni il nostro ruolo non è stato quello di polemizzare, ma di informarsi ed informare la popolazione dello stato del fiume, di quanto fatto e di ciò che NON è stato fatto per la sua manutenzione, per la mitigazione del rischio idrogeologico e la gestione dell’allerta.

“Abbiamo partecipato al Contratto di Fiume impegnandoci a cercare di aiutare con delle risposte tangibili chi ha subito danni, o peggio ancora ha perso i propri cari , perché forse sarà polemico, ma non bisogna dimenticare che l’alluvione ha cagionato la morte di 4 nostri concittadini e 180 milioni di euro di danni e tali fatti inconfutabili non sono polemiche!

“Nel fare questo ci siamo spesso trovati in contrasto con le Istituzioni dalle quali aspettavamo risposte che non sono arrivate mai, soprattutto per quanto riguarda la reale messa in sicurezza dell’intero bacino Idrografico del Fiume Misa-Nevola.

“Siamo stati definiti addirittura ”lestofanti”, sebbene ogni nostra affermazione fosse supportata da documenti oggettivi. Le nostre ragioni però si sono rivelate meno assurde di quello che volevano farci pensare, considerato che la Procura della Repubblica ha avviato un procedimento penale in cui siamo riusciti anche a far costituire parte civile oltre 400 alluvionati e dopo un difficoltoso iter il prossimo 6 ottobre si terrà la prima seduta del processo penale.

“Tutto questo nella piena coerenza dei nostri obbiettivi che ci siamo preposti dalla nascita del nostro coordinamento dei comitati: Mitigazione del rischio idrogeologico, Risarcimento del danno per tutti gli alluvionati.

“Per tutti questi motivi e visto che nessuno di noi ci ha guadagnato un euro, ma anzi abbiamo dedicato parte del proprio tempo, quando leggiamo certe frasi proviamo amarezza, ma iniziamo a porci alcune domande: 1-Perchè si forma un comitato a sostegno del fiume dopo ben 6 anni a ridosso delle elezioni comunali e regionali, che invita a “non fare polemiche” sulla vicenda dell’alluvione? 2-C’entra forse il fatto che il suo fondatore è un candidato al consiglio comunale? 3-Forse la candidatura alla Regione dell’avv. Corrado Canafoglia, colui che ha portato avanti la battaglia giudiziaria e quindi conosce le carte del processo, impensierisce qualcuno?

“Sarebbe bello e democratico organizzare insieme al neonato Comitato un confronto pubblico sul tema dell’alluvione e sullo stato del Misa, invitando il candidato governatore Maurizio Mangialardi ed il candidato consigliere regionale, Corrado Canafoglia, quali relatori. Chiediamo pubblicamente ad entrambi la loro disponibilità e chiaramente al neonato Comitato”.

 

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