“Si eviti di mettere nel caos il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Senigallia”
“Si eviti di mettere nel caos il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Senigallia”
Il Comitato cittadino invita i responsabili a trovare immediatamente soluzioni che diano garanzie sanitarie di sicurezza ai dipendenti
SENIGALLIA – Dal Comitato cittadino a difesa dell’Ospedale di Senigallia riceviamo: “Diamo a Cesare quello che è di Cesare, ovvero il giusto riconoscimento ai lavoratori del Laboratorio Analisi ridotti allo stremo da decisioni attuate senza un minimo confronto con loro che operano invece tutti i giorni sul campo.
L’ultimo documento imposto ( quando bastava una semplice riunione con i 5 profili sanitari coinvolti dalla decisione), è stato quello del Direttore Sanitario del Distretto, Dr. Marini, che assegnava l’esecuzione dei tamponi molecolari al Laboratorio Analisi.
Non è che il Direttore non conosca le criticità del Servizio in quanto a lui e a Bevilacqua, altro ex Direttore di AV2, le abbiamo rappresentate ufficialmente anche in incontri pubblici.
Purtroppo però, visti i risultati (dis)organizzativi raggiunti, non hanno sortito alcun effetto.
Ora riportiamo però la barra sui lavoratori del Laboratorio: Biologi, Tecnici, Infermieri, Ausiliari e O.s.s. che, con i cittadini sotto il sole cocente, sono i veri penalizzati da questa situazione e la cui dedizione e competenza non abbiamo mai messo in discussione. Loro sono sempre nei nostri pensieri!
Il Laboratorio Analisi è formato da lavoratori, facenti parte di una equipe ridotta perché non sono stati sostituiti negli anni coloro che sono andati in pensione, dalla professionalità indiscussa. Ma la nuova organizzazione li sta mettendo in grossa difficoltà.
Gli orari di accesso per gli esami ematici sono stati anticipati ma subito dopo sia gli addetti allo sportello che i tecnici e gli infermieri si devono dedicare all’accettazione e all’esecuzione dei tamponi molecolari.
Questo comporta un carico di lavoro maggiore ma soprattutto un clima di stress per l’esecuzione dei tamponi in pazienti potenzialmente infetti, con un percorso sporco/pulito praticamente inesistente causa anche gli angusti spazi in cui è ubicato il Servizio di Analisi.
In un momento di emergenza il maggior carico di lavoro si può sopportare, per un determinato tempo e in attesa dell’arrivo di nuovo personale a dare manforte, cosa per niente attuata, mentre non si può accettare che i dipendenti del Laboratorio operino in una struttura che non da sicurezza in merito alle norme del distanziamento e della sanificazione imposte.
Il prelievo sui molti tamponi che arrivano è eseguito da infermieri e i tecnici professionalmente capaci e formati, che però non si sentono protetti. Il percorso sporco/pulito è inesistente !! Dovrebbe invece essere individuato e rispettato perché è fondamentale nel trattamento delle malattie infettive, a maggior ragione per questa che non ha ancora un vaccino.
Pertanto questa attività deve rimanere nel Laboratorio Analisi ma chiediamo che i tutti i lavoratori possano farlo in sicurezza. È il percorso ed il posto che sono sbagliati !!!! La palazzina non è a norma e va trovata la soluzione.
Chiediamo pertanto che i responsabili provvedano immediatamente a trovare soluzioni che diano garanzie sanitarie di sicurezza ai dipendenti del Laboratorio.
Si eviti di mettere nel caos un servizio che era il fiore all’occhiello di Senigallia per poi magari decentrare anche questa attività a Jesi, come è stato già fatto per quanto riguarda il Primario, il ritiro online dei referti e il conteggio degli esami fatti in libere professione: tutto a Jesi!
Si eviti di peggiorare la cosa ed essere obbligati (?!?!) a dare questo lavoro ai laboratori privati perché magari il pubblico non funziona! Il Comitato attende risposte concrete alle domande fatte per la salvaguardia della sanità pubblica del Laboratorio analisi”.
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