CENTROCRONACA

Concluso alla Caritas il progetto educativo per i bambini stranieri accolti 

Concluso alla Caritas il progetto educativo per i bambini stranieri accolti 

SENIGALLIA – Con l’inizio dell’anno scolastico l’attenzione è rivolta anche ai figli dei beneficiari Caritas, che in molti casi vivono situazioni familiari complicate e sono vittime di ristrettezze economiche. E’ intervenendo sulla povertà educativa, infatti, che potremo prevenire una futura povertà economica e varie forme di disagio sociale. Il supporto dato ai bambini e ragazzi ospitati nelle nostre strutture perdura tutti i mesi dell’anno: un aiuto nei compiti e nello studio ma anche gioco e apprendimento divertente.

“Grazie ai nostri volontari – si legge in una nota della Caritas -, che quest’estate sono stati preziosissimi e generosi nello spendere il loro tempo, gli studenti accolti hanno svolto con regolarità la didattica a casa e i compiti per le vacanze mentre i più piccoli, con mamme impegnate in attività stagionali o tirocini, sono stati seguiti da babysitter affettuose.

L’inedito progetto di Caritas Senigallia rivolto alle povertà educative, avviato dopo la fine dell’anno scolastico a seguito del lockdown, come “recupero” estivo, è terminato l’11 settembre: l’intervento educativo, una grande novità per tutti, è stato un successo.

“Due figure, un’insegnante e un educatore, si sono recate direttamente a casa dei beneficiari (a Casa San Benedetto e a Casa Stella) per sostenere l’alfabetizzazione informatica e lo svolgimento dei compiti a casa. I bambini, con un’età che varia tra i 5 e i 12 anni, hanno reagito con vivacità e fiducia al progetto, accrescendo il proprio interesse verso lo studio e la curiosità verso le materie scolastiche, ma anche sentendosi protetti e coccolati da “maestre” personali. Non dimentichiamo che il vissuto traumatico di molti piccoli ospiti, nel periodo della DAD, ha amplificato le paure e le insicurezze, e la professionalità delle figure educative ha permesso di individuare le esigenze del singolo bambino e di usare gli strumenti più adatti per aiutarli. “La mia esperienza con i piccoli” racconta Margherita Dubini, volontaria impegnata a Casa Stella con alcuni bambini della materna e due ragazzi delle scuole medie “è stata emozionante. Prima erano un po’ intimoriti, anche per colpa del lungo lockdown, ma giorno per giorno siamo stati sempre più vicini, la relazione è cresciuta, insieme alla fiducia e alla voglia di ridere e stare insieme. Ai più grandi ho dato soprattutto un sostegno didattico, ma anche con loro abbiamo giocato e chiacchierato; con i più piccoli il passaggio attraverso il gioco è stato fondamentale”.

“L’intervento educativo è avvenuto grazie al sostegno economico del Fondo di solidarietà e di un generoso privato, che ha finanziato con una consistente offerta l’intero progetto. Ciò ha permesso anche l’acquisto di dispositivi tecnologici, soprattutto in vista di una ripresa scolastica di doppia didattica (in presenza e a distanza).

“I bambini – conclude la nota – ora torneranno a scuola più sicuri delle loro conoscenza, ma il loro sostegno sarà necessario anche durante tutto l’anno scolastico: per questo siamo sempre felici di accogliere nuovi volontari, sia come babysitter che come aiuto compiti per i bambini accolti. È sufficiente scrivere una mail a centrosolidarieta.senigallia@gmail.com”

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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