“Perché salvare Palazzo Gherardi?” Intervista a Gaspare Battistuzzo Cremonini
“Perché salvare Palazzo Gherardi?” Intervista a Gaspare Battistuzzo Cremonini
SENIGALLIA – Gaspare Battistuzzo Cremonini, insegnante di lingua e letteratura inglese a Venezia, si candida da indipendente nella lista Forza Italia – Civici per Senigallia. Pur non avendo inizialmente preventivato una sua discesa in campo, ha aderito con entusiasmo all’invito rivoltogli dai consiglieri Paradisi e Rebecchini.
- Prima di tutto: che cosa ci fa un veneziano candidato a Senigallia?
Può sembrare strano, in effetti. Sono nato e vivo a Venezia, dove lavoro, ma la mia famiglia si trasferì qui, dalla natia Ferrara, a fine ‘800, quando il mio bisnonno e suo fratello ottennero il dazio di Senigallia. Il legame quindi è molto forte… e poi consideri che per i primi venti anni della mia vita ho sempre trascorso i tre mesi estivi qui in città.
- Cosa la lega allora a Palazzo Gherardi?
Qualche tempo fa aveva cominciato a girare una voce divertente, secondo la quale io sarei stato il nipote del conte Gherardi. Così non è. La mia prozia Eugenia Benedetti Cremonini, lei sì era nipote di Annetta Gherardi, la sorella del conte Adolfo, ossia il benefattore che lasciò il Palazzo a Senigallia. Ma veda, questo è il meno: il mio legame rimonta a quando, da ragazzino, nei pomeriggi estivi mi ‘nascondevo’ nella Biblioteca Antonelliana (allora ospitata nel mezzanino di Palazzo Gherardi, NdR) e lì viaggiavo con Salgari nella Malesia e con Verne sotto i mari o sulla Luna…
- Quindi è per una ragione affettiva che Lei difende il Palazzo?
Assolutamente sì. Un anno fa ho fondato un comitato filantropico che si chiama La Rosa del Contino, in onore di Adolfo Gherardi, per proteggere il suo lascito materiale ma soprattutto morale. Difendo il Palazzo, ovviamente, ma stiamo anche organizzando un Premio Letterario in onore del giovane conte, a breve ne saprete di più.
- In che senso Palazzo Gherardi è sotto attacco? Cosa rimprovera alle giunte che hanno governato sino ad ora?
Palazzo Gherardi è sotto attacco sin dal 2004, quando il Liceo Perticari fu costretto a lasciarlo definitivamente. Da quel momento forze che io definisco ‘oscure’, anche perché apparentemente invisibili, hanno cominciato a muoversi, come avvoltoi, intorno al Palazzo. La giunta Angeloni, come ricorderà, propose di adibirlo a residenzialità di lusso, progetto presente peraltro anche nell’attuale programma del PD e del suo candidato sindaco Volpini. Con gli amici Rebecchini e Paradisi abbiamo chiesto pubblicamente che Volpini prendesse le distanze da quella parte del programma della sua coalizione ma non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Non devo poi ricordare il terribile furto delle opere d’arte del Palazzo, avvenuto sempre in quel periodo, mentre ne era custode il Comune…
- Quindi niente residenze private. Però il PD propone il Museo della Fotografia, non Le va bene neppure quello?
No e sì. Il maggior pericolo è privatizzare un bene che Adolfo Gherardi volle pubblico, regalandolo al Municipio di Senigallia affinché esso lo usasse per ‘istruire i giovani privi di mezzi’. Ma anche il Museo della Fotografia a me non convince. Per prima cosa perché si perde la volontà di Gherardi circa l’istruzione: certo un museo può istruire ma non giriamoci intorno, il conte Gherardi intendeva altro e l’ha scritto nel suo testamento. In secondo luogo ho l’impressione che a voler fare i gran cosmopoliti, si finisca per peccare di provincialismo: davvero pensiamo che Senigallia possa avere un museo del contemporaneo che competa con Guggenheim, MAXXI, MOMA ecc? E il Comune dove li prenderebbe 20 milioni di euro per comprare, che so, un Rothko da esporre? Siamo realisti, via…
- Perciò Lei in concreto cosa propone?
Semplicemente il restauro del Palazzo, utilizzando fondi europei come promesso pubblicamente anche dal candidato Massimo Olivetti, e la riconsegna dell’edificio al Liceo Classico Perticari. C’è enorme bisogno che i nostri giovani vivano nella Bellezza, sa? E lo dico da insegnante: la Bellezza li aiuta a diventare adulti migliori. Al contempo il Palazzo, che è vastissimo, potrà anche ospitare un polo culturale, per esempio con un piccolo Museo della Scienza al mezzanino, così da rendere fruibili le attrezzature ottocentesche del Gabinetto Scientifico del Perticari e magari anche un piccolo museo della fotografia dedicato a Mario Giacomelli.
- Allora non ce l’ha con la fotografia!
Ma perché dovrei? Anzi, stimo moltissimo l’opera di Giacomelli il quale, peraltro, era un devoto del conte Adolfo Gherardi. Dico solo che Gherardi espresse chiaramente una volontà ed a noi compete di rispettarla: ricollochiamo nel Palazzo la scuola storicamente più antica della città, che oggi invece è ospitata in locali di gran lunga meno interessanti, e ridiamo a Senigallia uno dei suoi edifici più belli.
- Cosa farà se non verrà eletto?
Mah, guardi, la mia candidatura è stata sin da subito una candidatura simbolica. E’ chiaro che se sarò eletto, farò in modo di presenziare a tutte le riunioni del Consiglio Comunale. Se per contro non sarò eletto, continuerò a battermi perché chiunque amministri Senigallia rispetti le volontà del conte Gherardi. E mi dedicherò alla realizzazione del Premio Letterario La Rosa del Contino.
- Tutta la sua campagna è giocata su Palazzo Gherardi oppure ha anche altre idee per Senigallia?
Palazzo Gherardi, come ho detto altrove, è la punta di un iceberg. Quanti altri luoghi di pregio, in questi ultimi vent’anni, sono stati abbandonati dalle amministrazioni comunali? Pensi solo ad un luogo che a me personalmente sta molto a cuore, il Circolo del Tennis al Ponterosso. Gino Cremonini negli anni ‘60 era riuscito a inserire il Torneo di Senigallia nel circuito mondiale. Capisce, mondiale! A fianco di Montecarlo, Roland Garros e Wimbledon… ora, come si sa, il complesso è ridotto ad un porcile. Ma prenda anche la Villa Mastai – Bellegarde alle Grazie! Per non parlare di Piazza Simoncelli, che vogliono restaurare come se fosse un parco a tema….
- Un’ultima domanda. … se vincerà di nuovo il centrosinistra?
Come ho fatto in questi anni, sarò disponibilissimo a collaborare con la giunta, anche qualora questa sia di centrosinistra. I valori che difendo, con la mia candidatura ma anche col mio impegno di sempre, sono valori universali che dovrebbero stare a cuore a tutti. E’ mancato da poco Philippe Daverio, figura importante di esteta tipico di una certa Europa morta con le due guerre mondiali, il quale diceva ‘nonostante tutto, credo ancora che la Bellezza salverà il mondo.’ Ecco, lo credo anch’io.
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