Lettera aperta al Comune: “Vi raccontiamo ciò che abbiamo visto alla scuola Leopardi”
Lettera aperta al Comune: “Vi raccontiamo ciò che abbiamo visto alla scuola Leopardi”
SENIGALLIA – Alcuni genitori della scuola Leopardi di Senigallia hanno inviato una lettera aperta all’Amministrazione comunale di Senigallia per spiegare le criticità emerse questa mattina nella scuola.
“Gentile Comune
“Questa mattina, dopo il weekend elettorale avreste dovuto riconsegnare le scuole ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale non docente e soprattutto agli alunni e alle alunne delle scuole utilizzate come seggio elettorale.
Va detto innanzitutto che, in molti comuni, si sono trovate sedi alternative alle scuole, anche grazie a dei fondi messi a disposizione per questo, proprio per non far perdere ai ragazzi e alle ragazze ulteriori giorni di lezione.
E’ ovvio che per Senigallia, anche teatro di elezioni amministrative, sarebbe stata una scelta più saggia cercare sedi di seggio fuori dalle scuole, proprio per i tempi prolungati che si prospettavano per lo scrutinio elettorale.
Come era prevedibile lo spoglio per il rinnovo del Sindaco, del referendum e delle regionali ha richiesto tempi molto lunghi e quindi le scuole sono state occupate dai seggi fino alla tarda serata del martedì.
Proprio questo, citiamo dal vostro comunicato stampa, “ha provocato il ritardo delle operazioni di pulizia, igienizzazione e sanificazione in alcune sedi che sono comunque state garantite dai componenti del seggio elettorale anche durante le operazioni di voto in tutti i seggi”. Cioè gli scrutatori hanno sanificato i bagni? O il comunicato si riferiva al mantenimento dei dispositivi di protezione individuali e al rispetto delle distanze all’interno dei seggi? Bene, gli alunni quotidianamente hanno questi comportamenti responsabili, ma comunque le scuole vengono regolarmente sanificate.
Citiamo nuovamente: “tuttavia, anche nelle sedi che hanno terminato per ultime lo spoglio, tutte le attività di pulizia e prevenzione sono state completate nelle prime ore del mattino”.
Ebbene, per vostra informazione i bambini della scuola Leopardi entrano alle 8:00 ordinatamente scaglionati ed in fila in tre diversi ingressi e alle 8:00 di questa mattina la nostra scuola non era stata assolutamente pulita e sanificata da nessuna ditta da voi incaricata. La generosità dei nostri “bidelli” ha provveduto nel più breve tempo possibile alla sanificazione degli ambienti e dei bagni per permettere l’accesso ai ragazzi. Con un’attesa solo per l’accesso dentro il cortile che variava dai 25 ai 50 minuti, con i genitori bloccati tra lavoro, impegni, secondi figli e interrogativi su cosa stava succedendo o se portare a casa i figli. Alcune classi, grazie alla bravura dei nostri insegnanti hanno svolto lezione in giardino fino a che la scuola non è tornata quello che dovrebbe essere, un luogo sicuro.
I disagi riscontrati non sono stati “limitati” (cit.) ma sono stati l’ennesimo calpestare i diritti, le sensibilità, gli spazi, i tempi, le sicurezze e le esigenze dei bambini.
I disagi limitati sono stati famiglie confuse, arrabbiate e costrette a districarsi nuovamente tra le necessità lavorative, i nonni o la babysitter di fortuna.
I disagi limitati sono stati personale ATA che fa un lavoro che non gli compete al posto di chi è stato pagato per farlo, per consentire ai bambini di entrare a scuola.
I disagi limitati sono stati insegnanti costretti a trovare soluzioni, a fornire spiegazioni e a cercare di fare il loro lavoro nel modo migliore possibile.
I disagi limitati sono stati un dirigente e i suoi collaboratori attaccati al telefono e in giro ad ispezionare scuole per cercare di far fronte e di non interrompere il servizio scolastico.
Respingiamo al mittente le vostre scuse. Qualcuno ha sbagliato… e anche se siamo in una scuola elementare non si può semplicemente chiedere scusa e “scongiurare il ripetersi di analoghi episodi in futuro” (cit.).
Ci aspettiamo molto di più e molto meglio dall’amministrazione comunale.
Per rispetto dei nostri figli, quei bambini bravi e attenti che rispettano tutte le regole che sono state imposte per la loro salute. E quella di tutti”.
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