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La Bcc Ostra Vetere resta un punto di riferimento certo in uno scenario in rapido deterioramento

La Bcc Ostra Vetere resta un punto di riferimento certo in uno scenario in rapido deterioramento

All’assemblea di Confcooperative il premier Giuseppe Conte ha  riaperto il dossier della riforma del Credito Cooperativo varata nel 2016 dal Governo Renzi. Ne abbiamo parlato con il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere, il dr. Claudio Carbini

OSTRA VETERE – Un contributo determinante, se non inatteso, almeno improvviso, al dibattito che da tempo agita il Credito Cooperativo, è arrivato pochi giorni fa dal premier Giuseppe Conte.

All’assemblea di Confcooperative il premier ha in sostanza riaperto il dossier della riforma del Credito Cooperativo varata nel 2016 dal Governo Renzi. ”Rivediamo la riforma delle Bcc, – ha affermato il Premier –  su questo tema dobbiamo condurre un’accurata riflessione. C’è l’impegno del Governo sul tema”.

Ne parliamo con il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere, il dr. Claudio Carbini (nella foto).

  • Presidente, si sta delineando una controriforma?

Il punto dirimente è che per la BCE, una volta riunite le attuali 254 Bcc sotto due grandi Capogruppo, quest’ultime sono diventate “significant”, ragion per cui anche ogni singola Bcc lo è per la proprietà transitiva. La diretta conseguenza è il venir meno del principio di proporzionalità, a favore di una omologazione regolamentare delle singole Bcc alle grandi Banche sistemiche con   vincoli normativi che oggi non consentono alle banche cooperative di svolgere appieno la loro funzione primaria di sostegno alle famiglie ed alle imprese del territorio.

  • E’ solo questione di normativa?

Quando si parla di biodiversità bancaria, dobbiamo fare in modo che anche una piccola banca sia efficiente e possa restare sul mercato. Ma oggi rischiamo di andare fuori mercato, perché la normativa bancaria non fa distinzione tra Deutsche Bank e una Bcc, con la conseguenza che abbiamo inutili costi da ribaltare ai nostri clienti senza alcun valore aggiunto. Le regole servono, ma vanno applicate con una proporzionalità diversa, altrimenti di troppe regole si può morire!

  • Una ulteriore situazione di incertezza potrebbe aprirsi a seguito della mancata proroga per le moratorie da parte dell’autorità Europea EBA?

Nonostante le richieste ufficiali di proroghe avanzate da più parti, l’EBA, l’autorità europea preposta, non ha ritenuto opportuno offrire una maggiore flessibilità, con la conseguenza di una possibile riduzione della capacità complessiva delle banche di erogare credito, con effetti pesantissimi. In altre parole, essere costretti a classificare come “cattivo pagatore” un imprenditore oggi in momentanea difficoltà e che sarebbe invece di nuovo in grado di onorare il suo debito con la banca in una situazione di ripresa più consistente, sarebbe un danno sia per l’impresa esposta sia per la banca creditrice. Inoltre, tale rigidità sembra del tutto incoerente con le recenti sollecitazioni da parte degli stessi Organi a derogare sulla concessione del credito!

  • Sembra che si stia sempre più materializzando uno scenario economico avverso con conseguente inevitabile incremento delle sofferenze bancarie   

E’ più che legittimo aspettarsi a breve un incremento dei crediti deteriorati sia perché gli effetti negativi più importanti di questa recessione economica non si sono ancora del tutto manifestati, sia perché ancora molte banche non avevano smaltito le tossine della profonda crisi del 2008. Sicuramente in confronto a quet’ultima crisi, che aveva fatto registrare un generalizzato razionamento del credito, l’attuale fase ha visto una accelerazione dei flussi di finanziamento, con la conseguenza che il rischio collegato fatalmente aumenterà soprattutto per le piccole e medie imprese.

  • Presidente, la Bcc di Ostra Vetere è adeguatamente attrezzata?

Grazie alla lungimiranza di coloro che si sono succeduti alla guida della banca, la Bcc di Ostra Vetere è pronta ad affrontare questa emergenza partendo da una posizione di forza, facendo leva su una massa di crediti deteriorati tra i più bassi a livello nazionale e con un indice di patrimonializzazione tra i più elevati della categoria. Ciò che più conta è che gli equilibri aziendali consolidati nel tempo, ci consentiranno di non venir mai meno alla nostra mission, che è quella di sentirci parte della Collettività, di cui ne sentiamo profondamente la responsabilità civile. Perché al centro del nostro agire non c’è solo un bilancio sempre in utile, ma anche il lavoro delle persone e le relazioni con l’ambiente e il territorio.

 

 

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