Fatta la bonifica nel cantiere del Ponte 2 Giugno: ora i lavori possono riprendere
Fatta la bonifica nel cantiere del Ponte 2 Giugno: ora i lavori possono riprendere
SENIGALLIA – A due settimane dal rinvenimento – la mattina di venerdì 16 ottobre – di un ordigno bellico di notevoli dimensioni, è stata finalmente fatta la necessaria bonifica dell’area del cantiere interessato dai lavori per la demolizione del vecchio Ponte 2 Giugno.
L’indagine georadar, condotta da una ditta specializzata, ha escluso la presenza di altri ordigni bellici. E’ stata un’indagine meticolosa e complessa, considerata anche la presenza nell’area degli scavi, delle tubazioni e dei cavidotti dei sottoservizi.
Ed ora i lavori, se non oggi, quantomeno nella giornata di sabato, potranno riprendere regolarmente. E, per quello che è dato sapere, ci sarebbe anche l’impegno della ditta incaricata della demolizione e della successiva ricostruzione del ponte, di accelerare i tempi per concludere l’intervento, con il posizionamento del nuovo ponte, prima di Natale. Cercando in tutti i modi, nonostante i quindici giorni, fino ad oggi persi, di rispettare quella che era la tabella di marcia programmata.
Anche perché, diciamolo chiaramente, Senigallia non si può permettere un centro storico semi-paralizzato per la presenza del cantiere, ancora per molto tempo.
Ricordiamo che, prima dello stop ai lavori – con il rispetto del programma stabilito -, era prevista l’apertura del nuovo ponte – e quindi la chiusura del cantiere – per il 20 dicembre. Ed ora, invece, ogni previsione si fa ardua. Anche perché, come spiegano giustamente i tecnici, il cemento armato ha bisogno dei suoi tempi.
E’ anche opportuno sottolineare che il rinvenimento di una bomba sia un fatto in gran parte casuale. Eppure la legislazione italiana, in tempi recenti, si è espressa sulla necessità di individuare preventivamente le aree soggette a rischio della presenza di ordigni bellici inesplosi. Non solo per scongiurare i pericoli connessi per la popolazione e per chi lavora, ma anche per ridurre il contenzioso sui ritardi che un rinvenimento potrebbe costare in termini di fermo-cantiere.
La Legge 177 del 2012 parla appunto di “bonifica preventiva”, e pone in testa al coordinatore per la progettazione “la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi rinvenibili durante le attività di scavo nei cantieri”.
“Quando il coordinatore per la progettazione intenda procedere alla bonifica preventiva del sito nel quale è collocato il cantiere, il committente provvede ad incaricare un’impresa specializzata”.
Ma a Senigallia questo, purtroppo, non è stato fatto prima dell’apertura del cantiere. Ed ora si rischia di pagarne le conseguenze.
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