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Sarà riaperto giovedì il Covid Hotel di Senigallia

Sarà riaperto giovedì il Covid Hotel di Senigallia

Il consigliere regionale di Rinasci Marche, Luca Santarelli, ha presentato una dettagliata interrogazione all’assessore Filippo Saltamartini

ANCONA – L’attivazione sul territorio regionale dei Covid hotel è stata l’argomento di un’interrogazione presentata  dal consigliere di Rinasci Marche Luca Santarelli. Il consigliere regionale sollecita la Giunta a chiarire i tempi di avvio del servizio ed i criteri per l’individuazione delle strutture, ponendo l’accento sull’importanza di punteggi premiali per chi ha svolto analoga attività nella prima fase della emergenza sanitaria.

“Mi ritengo parzialmente soddisfatto – dice – della risposta dell’assessore Saltamartini. La Giunta ha approvato un accordo quadro con le associazioni di categoria per l’individuazione delle strutture destinate a Covid hotel e a oggi ne sono già state definite idonee dieci, due per provincia”.

Secondo l’esponente di Rinasci Marche i Covid hotel sono di “fondamentale importanza per risolvere le problematiche legate all’isolamento fiduciario senza mettere a rischio i famigliari”. Nello stesso tempo consentono di decongestionare gli ospedali “liberandoli da tutti quei pazienti che non hanno più bisogno di assistenza ospedaliera”.

Accolta da Santarelli con particolare favore la decisione dell’Esecutivo di rimettere in funzione alcune strutture alberghiere già attive nella fase uno della pandemia, come il Covid Hotel di Senigallia gestito dalla Caritas, “che tornerà operativo entro questa settimana – probabilmente giovedì, ndr – insieme a un altro Hotel Covid utilizzato nella precedente fase epidemiologica nel comune di Montecassiano”. Insime metteranno a disposizione della comunità 90 posti letto.

L’esponente di Rinasci Marche non manca, inoltre, di ribadire la necessità di potenziare la medicina del territorio sottolineando anche l’importanza di “inserire a pieno titolo la figura dell’infermiere di famiglia, con un adeguato compenso economico, nel circuito di sostegno per contrastare il diffondersi del Covid- 9”. Contribuirà a “decongestionare le nostre strutture sanitarie, offrendo nuove opportunità ai pazienti che non hanno bisogno dell’ospedalizzazione”. Santarelli torna, infine, a sottolineare l’esigenza, già evidenziata nel corso della campagna elettorale, di istituire un albo regionale degli Operatori Socio Sanitari, “con il passaggio – conclude – dall’area tecnica all’area socio sanitaria, così come previsto dalla legge Lorenzin”.

 

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