“Nulla da pagare, ecco la verità sulla quarta rata della Tari”
“Nulla da pagare, ecco la verità sulla quarta rata della Tari”
Diritti al futuro prende posizione e polemizza con chi, in campagna elettorale, aveva criticato la vecchia Amministrazione comunale di Senigallia
SENIGALLIA – Da Diritti al futuro, movimento politico di Senigallia, riceviamo questa presa di posizione sulla Tari:
“Nei giorni scorsi i cittadini senigalliesi si sono visti recapitare nelle proprie case la quarta rata a saldo della Tari 2020.
Per le utenze domestiche la quasi totalità dei bollettini reca la dicitura “Nulla da pagare” visto che l’importo a saldo è di pochi euro (1,2…) se non addirittura a credito e pertanto verrà inglobato nella Tari 2021.
Per le utenze non domestiche in alcuni casi si sono registrati aumenti molto contenuti, soprattutto per quelle attività che hanno aumentato la superficie, avendo occupando maggior suolo pubblico con esenzione dal pagamento del relativo canone. Aumenti contenuti e ben lontani dalla “stangata” che qualcuno aveva paventato sostenendo che l’amministrazione di centro sinistra sarebbe ricorsa alla “furbata” di rinviare la stangata a dopo il voto. Un qualcuno che, come al solito neanche di fronte all’evidenza e a precise disposizioni normative, aveva perso l’occasione di far ricorso alla propaganda.
Forse è bene ricordare che la Tari, la tassa sui rifiuti, è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti stessi. Chi fa politica quindi dovrebbe anzitutto sapere che la Tari assolve all’obbligo normativo di assicurare l’integrale copertura dei costi del servizio e che pertanto, varia annualmente al variare dei costi del servizio così come rilevati secondo il metodo vigente.
Allo stesso modo, è bene anche ricordare che l’art. 15 bis del decreto crescita D.L. 34/2019 prevedeva che le rate Tari scadenti prima del 1° dicembre 2020 (tre su quattro) andavano corrisposte con le tariffe deliberate nel 2019, a differenza di quella scadente dopo il 1° dicembre 2020 che si sarebbe dovuta calcolare con le tariffe deliberate nel 2020. Ai primi di marzo, nel mentre nelle case dei cittadini arrivavano le prime tre rate relativa alla Tari, i tecnici preposti stavano predisponendo il PEF, Piano Economico Finanziario, sulla scorta del quale poi definire la TARI con le nuove regole Arera (Autoritá Nazionale per l’Energia, il Gas, l’Acqua e i Rifiuti).
È bene ricordarlo ai cittadini ed è bene ricordarlo a chi fa politica e a chi oggi amministra la nostra città perché per far politica e soprattutto per amministrare è fondamentale conoscere le normative e applicare quanto da esse previsto e disciplinato.
Nei giorni scorsi, mentre nelle nostre case venivano recapitati i bollettini per il conguaglio Tari con la dicitura “Nulla da pagare”, ci è tornato in mente un comunicato stampa dei primi del marzo scorso. Un comunicato stampa a firma Lega Senigallia e quindi di un partito che oggi è importante forza politica all’interno della maggioranza di governo cittadina.
La Lega, infatti, oltre ad aver svolto un ruolo determinante relativamente alla scelta della candidatura di Massimo Olivetti a Sindaco, conta ben cinque consiglieri comunali e due assessori, uno dei quali con la delega all’ambiente che se non altro con il tema dei rifiuti ha qualche legame.
In questo comunicato che ci è tornato in mente, la Lega, com’è nel suo stile e nella sua cifra politica, fomentava le paure dei cittadini. Non le paure nei confronti degli stranieri o dei diversi, ma le paure legate alle preoccupazioni economiche rese più acute dalla pandemia. Lo faceva avanzando supposizioni fondate sul nulla e smentite dalle norme e dai fatti.
Fomentava l’”odio” verso l’amministrazione comunale che, a dir loro, aveva volutamente omesso di indicare l’importo della quarta rata Tari per evitare di perdere consenso in vista dell’imminente tornata elettorale. Parlavano infatti di “una furbata finalizzata a non perdere consenso elettorale e di presa in giro della cittadinanza”. Una furbata che, sempre secondo loro, “non meritava alcun ulteriore commento”, forse perché qualsiasi ulteriore commento avrebbe comportato un approfondimento della questione sbugiardando il castello di propagandistico che si era costruito e che era molto più fragile e precario nella sua stabilità di un castello di carte.
A pensar male si fa peccato, qualche volta ci si prende, molte altre volte no! Le bugie, invece, hanno le gambe corte e anche se nel breve possono portare un po’ di consenso in più, nel medio e nel lungo tempo è verità che ha la meglio. E la verità oggi è che per le utenze domestiche i bollettini recano la dicitura “Nulla da pagare”.
Oggi i tempi, a seguito del risultato elettorale dell’ottobre scorso, sono cambiati.
Sono cambiati per la Lega che, concluso il tempo della propaganda, ora deve amministrare e che per amministrare non può e non potrà far ricorso a fake news.
E i tempi sono cambiati anche per noi che dall’amministrazione siamo passati all’opposizione.
Un cambio questo che è stato sancito dal risultato elettorale e voluto dagli elettori. Un cambio che può averci fatto male ma che non potrà che essere rispettato perché gli elettori vanno sempre rispettati, quando si governa e quando si sta all’opposizione.
E noi rispetteremo i nostri concittadini svolgendo un’opposizione nel loro esclusivo interesse e quindi un’opposizione seria, competente e rigorosa senza ricorrere mai alla propaganda che alimenta la paura e la sfiducia dei cittadini. Noi, come sempre, proveremo a fare politica e la Politica non ha nulla a che spartire con la propaganda”.
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