AREA MISACULTURAL’INTERVENTO

Elena Morbidelli: “Nel video promozionale di Trecastelli troppe bellezze dimenticate”

Elena Morbidelli: “Nel video promozionale di Trecastelli troppe bellezze dimenticate”

di ELENA MORBIDELLI

TRECASTELLI – Qualche giorno fa è apparso in rete un video promozionale di Trecastelli. Sicuramente un bel video professionale. Ma se lo si guarda con attenzione emergono dei limiti o almeno io ne ho visti diversi.

Innanzitutto è decisamente molto “Ripe centrico”, con pochi minuti dedicate alle altre municipalità. Dovrei esserne soddisfatta, sono di Ripe! Ma sia la legge regionale che lo ha istituito, sia lo statuto di Trecastelli parla chiaro a questo proposito: si legge infatti al comma 7 art 2 dello Statuto “Il Comune di Trecastelli riconosce i valori positivi delle tradizioni e della specificità storica dei Comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe, tra cui in particolare quelli culturali, artigianali ed agricoli”. Purtroppo con questo video penso proprio che non sia stata rispettata questa finalità.

Io sono del parere che ogni borgo e comunità di questo nuovo comune, pardon città, abbia di che offrire.

Di Brugnetto ci siamo dimenticati della chiesa e dei tesori artistici che vi si trovano, che non hanno nulla da invidiare alla onnipresente chiesa di Ripe. Ci siamo dimenticati anche della bella realtà culturale rappresentata dal circolo culturale O. Franceschini con una biblioteca aperta al pubblico, frutto della passione di tanti volontari. E la fornace di Passo Ripe? È vero che è in decadenza, ma viene menzionata pure nel volume dedicato alle Marche, curato da S. Anselmi, inserito nella prestigiosa collana edita da Einaudi.  Un luogo di grande valore storico che ha determinato la nascita della frazione di Passo Ripe segnandone la storia non solo economica. Quindi di storia illustre c’è ben altro a Trecastelli, rispetto alle sontuose residenze di cardinali e conti, ma forse il lavoro e la storia di semplici operai non erano, per gli autori del video, (o per i suoi committenti) così grandi da essere presi in considerazione.

Ci si è dimenticati completamente del borgo di Frattula da cui molto probabilmente tutte e tre le municipalità sono nate, di Porcozzone, del centro storico di Monterado e del suo eccellente stato di conservazione o della fabbrica pontificia.

Veniamo all’ agricoltura e al paesaggio agrario che incornicia i tre borghi di cui sono veramente innamorata, e all’aspetto enogastronomico, sembra discutibile che si faccia pubblicità ad una sola azienda agricola che tra l’altro è di Senigallia, evidenziandone il logo, senza dare nessuna possibilità alle coraggiose piccole aziende di giovani del territorio che stanno lottando per un vero futuro sostenibile, ma concentriamoci su cosa si fa vedere del nostro territorio. Qual è la vera bellezza di Trecastelli? Campi sterminati di colza, esteticamente molto belli ma che “occultano” un tipo di agricoltura intensiva e industriale che ha devastato le nostre campagne,  i “deserti di cereali” che fortunatamente sono una piccola parte del paesaggio agricolo tipico di Trecastelli, dove ancora sopravvivono le piccole proprietà a conduzione familiare, o dove sono nate aziende all’avanguardia che hanno scommesso su un’agricoltura biologica già trent’anni fa, dove diversi giovani agricoltori lavorano per restituire biodiversità, o dove la coltivazione di ortaggi ci offre buon cibo a chilometri zero. Ma non è proprio questo tipo di agricoltura che il video acclama, è invece quell’agricoltura che ha determinato un aumento esponenziale dell’erosione del suolo con tutte le conseguenze che purtroppo ben conosciamo.

Infine nel video non c’è vita. Sembra che questi borghi siano disabitati, una scelta registica che personalmente non apprezzo, in quanto molto lontana dalla realtà e dalla volontà di ormai venti anni fa di trasformare Ripe nel paese dei mestieri, dove erano le persone e la loro accoglienza il fulcro del turismo. Inoltre non è dato sapere quanto il video sia costato in termini di denaro pubblico.

Ovviamente in un breve filmato non si può raccontare tutto, ma credo che sia opportuno promuovere le proprie peculiarità, non certo le cose scontate.

 

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