“Nel canile di Trecastelli emergenza sanitaria senza precedenti”
“Nel canile di Trecastelli emergenza sanitaria senza precedenti”
Legambiente prende posizione dopo il sequestro dell’allevamento con 859 cani. “Il più grande focolaio di brucellosi in Europa. Priorità assoluta alla salute di animali e persone”
ANCONA – “Ringraziamo vivamente la Procura della Repubblica e i Carabinieri Forestali che hanno coordinato le attività, nonché l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise che, insieme ai volontari delle guardie zoofile, ha accompagnato al sequestro degli 859 cani di razza chihuahua, maltese e barboncino detenuti nell’allevamento lager di Trecastelli”.
“Una gestione assurda e dalle implicazioni gravissime per la salute degli animali e dell’uomo”.
Questo il commento di Antonino Morabito e Francesca Pulcini, rispettivamente responsabile nazionale Cites, Fauna e Benessere animale di Legambiente e presidente di Legambiente Marche, dopo il sequestro dell’allevamento di Trecastelli, cui hanno preso parte anche le guardie zoofile di Legambiente regionale.
“Circa la metà degli animali, confinati in spazi angusti e in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie – scrive Legambiente -, è risultata affetta da Brucella canis, zoonosi infettiva trasmissibile anche all’uomo. Soltanto lo scorso luglio l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, accreditato quale Centro di referenza nazionale per la brucellosi canina, aveva pubblicato il documento tecnico che illustra quanto pericolosa sia la brucellosi canina e quanto difficoltosa risulti la gestione di questa zoonosi”.
“Offriamo quindi tutto il nostro aiuto e il nostro supporto alle istituzioni – sottolinea Legambiente – e, grazie all’opera volontaria e appassionata dei nostri soci e volontari e alla rete di relazioni da noi intessute sul territorio, ci mettiamo a disposizione delle autorità competenti, convinti che la priorità assoluta debba essere rivolta alla salute degli animali e delle persone, per prenderci cura dei cani e scongiurare il rischio di un’ulteriore diffusione della malattia e di nuovi contagi”.
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