“Vaccini subito”, anche a Senigallia il presidio dei Centri sociali delle Marche
“Vaccini subito”, anche a Senigallia il presidio dei Centri sociali delle Marche
SENIGALLIA – Quella di giovedì 11 marzo è una data particolare: segna un anno dalla dichiarazione da parte dell’OMS della pandemia globale ed è il giorno in cui il Consiglio dell’Organizzazione Mondiale del Commercio si riunisce per riaffermare che la proprietà dei brevetti deve essere anteposta alla vita ed alla salute delle persone.
“Per questo oggi, giovedì 11 marzo, in otto diverse città marchigiane – come si legge in una nota – i Centri sociali delle Marche hanno messo in campo presidi e azioni comunicative davanti alle sedi Asur di Fano, Senigallia, Ancona, Jesi, Fabriano, Macerata, Civitanova Marche e Porto San Giorgio.
“Striscioni e volantini con un unico messaggio: “Basta profitti sulla salute. Vaccini subito” per mettere sotto critica quel disegno globale e criminale di privatizzare la salute e demolire il welfare. Contemporaneamente, denunciamo la fallimentare politica del Presidente Acquaroli che ha ridotto in poche settimane le Marche in un lazzaretto a cielo aperto, con gli ospedali quasi al collasso. Infatti, ad oggi, le Marche sono le prime tra le regioni italiane per posti letto occupati nelle terapie intensive e numero dei ricoveri nei reparti covid. Son invece tra le ultime per numero di dosi di vaccino somministrate. Alla faccia delle “Marche sicure”!
“Nonostante la durissima condizione epidemica e le difficoltà conseguenti per l’azione politica, non si può restare in silenzio, chiusi in casa, davanti a 100mila morti. Sarebbe non solo colpevole, sarebbe complice”.
QUI SOTTO il testo del volantino dell’iniziativa:
“Se guardiamo il dato delle persone vaccinate in rapporto alla popolazione, vediamo che la regione Marche al 2% circa, è sestultima. Il dato è ancora peggiore se prendiamo in considerazione la popolazione più fragile, infatti, le Marche sono quartultime per la vaccinazione degli over 80, con appena il 25% degli individui compresi in questa fascia che hanno ricevuto la prima dose e solamente l’1,5% che ha ricevuto la seconda. Intanto non si capisce perché la regione tiene nel cassetto 40.000 dosi di vaccino AstraZeneca la cui efficacia è ampiamente dimostrata.
Questa situazione è ancor più grave di fronte alla crisi epidemiologica nella nostra regione che continua ad aggravarsi, con una curva dei contagi che cresce esponenzialmente. In questa situazione quello che bisognerebbe fare è accelerare la campagna vaccinale per immunizzare rapidamente il maggior numero di persone possibile, ma questo non sta avvenendo.
Qualche giorno fa l’assessore Saltamartini ha proposto di comprare i vaccini insieme al Veneto, cercando anche l’alleanza con altre regioni ricche. Questa proposta non è soltanto ridicola poiché la regione Marche non è paragonabile al Veneto, ma è anche criminale perché basata sulla logica del “prima i ricchi”, rivendicata anche da Letizia Moratti e secondo cui la distribuzione deve avvenire in base al PIL delle regioni. Questa logica classista è la stessa di chi continua a speculare sulla salute nella corsa per accaparrarsi i vaccini, determinando un mercato parallelo e privilegiato a costi più alti – e quindi meno accessibili – dentro una distribuzione già fortemente diseguale.
A dicembre eravamo andati di fronte all’ospedale Ancona Torrette per dire che nulla era stato fatto dalla giunta regionale per potenziare la sanità pubblica tra la fine della prima ondata e l’arrivo della seconda. Di fronte agli ingenti fondi stanziati quest’estate per l’ampliamento dei posti letto poche regioni si erano adeguate raggiungendo l’obiettivo prefissato e le Marche risultavano una delle peggiori da questo punto di vista. La giunta Acquaroli in compenso nei mesi scorsi ha aumentato del 40% le tariffe destinate al privato per i posti letto Covid messi a disposizione, continuando così a favorire chi si arricchisce sulla nostra salute.
La regione Marche, assieme alla Calabria, è anche quella con il minor numero di medici anestesisti: 1,4 per ogni posto letto in terapia intensiva. Alla già grave situazione di mancanza di personale bisogna sommare gli inaccettabili ritardi dei bandi per i concorsi ASUR e l’assenza di borse di specializzazione. Tutto questo è inaccettabile nel mezzo di una crisi sanitaria che ha causato la morte di oltre 2.300 persone nella nostra regione.
Come abbiamo visto anche in questa seconda ondata iniziata a fine settembre, è saltato fin da subito il tracciamento rispetto al diffondersi del virus. Per far fronte a questo problema la giunta Acquaroli ha messo in campo l’iniziativa fortemente propagandata dello screening di massa su cui è stato investito molto a livello economico e di personale medico, sottratto ad altre attività.
L’iniziativa di screening di massa con test antigenici rapidi ha fatto emergere un tasso di positività molto basso: 1220 positivi – di cui non è nota neppure la successiva conferma con test molecolare – per una percentuale dello 0,5% che fa pensare ad una scarsa attendibilità e ad un’elevata presenza di falsi negativi. Gli screening di massa inoltre sono efficaci se coinvolgono percentuali molto elevate della popolazione (circa il 70%) mentre nel modo in cui è stato costruito nella nostra regione ha riguardato il 18,8% dei cittadini. Inoltre questo tipo di operazioni richiede tempi rapidi e non diluiti nel tempo per individuare rapidamente gli asintomatici nel loro insieme evitando che continuino a replicarsi, questo non è avvenuto nella regione Marche.
La battaglia per una vaccinazione rapida, efficace, gratuita, sicura e universale è il prerequisito per tutelare la salute, recuperare la libertà, la socialità e riprendere la vita economica. Per questo riteniamo indispensabile autorganizzarsi per mettere in campo una battaglia per una ricerca scientifica pubblica, per un accesso al vaccino Sars-CoV2 libero e gratuito, per l’immediata sospensione della proprietà intellettuale, per l’esproprio dei brevetti, per una produzione di vaccini su larga scala, per la socializzazione del know-how e delle innovazioni tecnologiche-scientifiche.
L’11 marzo 2021 sarà un anno preciso dalla dichiarazione della pandemia da parte dell’OMS e contemporaneamente lor signori discuteranno il TRIPS sui brevetti. Per questo abbiamo scelto questa data per indire un’assemblea marchigiana online per discutere le iniziative da mettere in campo per una campagna vaccinale rapida e diffusa, contro l’inerzia di chi governa la nostra regione”.
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