Vaccinazioni anti-Covid, serve chiarezza sui tempi
Vaccinazioni anti-Covid, serve chiarezza sui tempi
A Senigallia è già polemica. Dopo la somministrazione della prima dose appuntamento a fine giugno per la seconda. Perché non vengono rispettati gli intervalli previsti dall’ultima circolare del Ministero della Salute?
SENIGALLIA – Tra la prima e la seconda dose di Pfizer e Moderna potranno passare fino ad un massimo di 42 giorni. Lo prevede una circolare del Ministero della Salute che recepisce il parere della Cts di Aifa.
“Valutata la richiesta, pervenuta dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 in merito alla possibilità di estendere l’intervallo temporale tra la prima e la seconda somministrazione dei vaccini a mRNA, la CTS ribadisce – si legge nella circolare ministeriale – che l’intervallo ottimale tra le dosi è, rispettivamente, di 21 giorni per il vaccino Comirnaty e di 28 giorni per il Vaccino Covid-19 Moderna (come indicato nei rispettivi RCP)”.
“Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, la Commissione precisa che, in accordo con quanto scritto in RCP e con quanto già dichiarato dal WHO, non è possibile superare in ogni caso l’intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Si ribadisce – si legge sempre nella circolare del Ministero della Salute – che per ottenere una protezione ottimale è necessario completare il ciclo di vaccinazione con la seconda dose”.
Per cui ci sono dati che indicano che è possibile allungare l’intervallo da 21 a 42 giorni (nel caso del vaccino Pfizer) senza perdere l’efficacia della copertura vaccinale. E questo consentirebbe di incrementare il numero delle persone che possono ricevere la prima dose.
E l’Italia si starebbe apprestando a ritardare la seconda dose proprio per poter immunizzare quante più persone possibili. Sarebbe questo un deciso passo in avanti nell’immunizzazione delle categorie più a rischio. E forse anche per riaprire prima il Paese.
In poche parole ci si starebbe adeguando a quello che è già stato fatto in altri Paesi. I dati che arrivano da Israele e dalla Gran Bretagna farebbero infatti comprendere che questo si può fare, con risultati ritenuti buoni.
Ma nelle Marche, a quanto sembra, si starebbe andando oltre ogni indicazione ministeriale. E ci piacerebbe sapere per quale motivo sarebbe stata fatta questa – inopportuna – scelta. E, soprattutto, da chi.
Secondo la segnalazione arrivata dal figlio di un anziano (79 anni) al quale, questa mattina, è stata somministrata la prima dose, nel Centro vaccinale di Senigallia, l’appuntamento per la seconda dose sarebbe stato dato per la fine del mese di giugno. Il che significa ben oltre i tempi previsti per l’intervallo tra prima e seconda dose. E’ stato un semplice errore? Oppure è questa l’indicazione generale? Ci piacerebbe proprio conoscere che cosa sta accadendo. E questo affinché venga garantita la sicurezza di tutti, soprattutto delle persone più fragili.
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