CENTROCRONACA

“Ecco le caratteristiche dei vaccini sperimentali anti- Sars-CoV-2”

“Ecco le caratteristiche dei vaccini sperimentali anti- Sars-CoV-2”

Un contributo dell’Aps Novum di Senigallia sulle vaccinazioni in corso contro la pandemia

SENIGALLIA – Dall’A.P.S. Novum di Senigallia (Claudio Piersimoni, Caterina Rinaldi, Egidio Cardinale, Francesca Mancinelli, Giorgio Sartini) riceviamo questo contributo sui vaccini:

“Anzitutto una precisazione iniziale. Riteniamo in generale che i vaccini siano una importante conquista della medicina, ma siamo altresì convinti che i rischi connessi ad una vaccinazione sperimentale di massa siano accettabili soltanto in mancanza di alternative terapeutiche oggettivamente praticabili. Veniamo ora ad una breve descrizione dei prodotti attualmente in uso.

“Nella mobilitazione globale contro la pandemia da SARS-CoV-2, alcune case farmaceutiche si sono indirizzate alla produzione di un vaccino che permette di ottenere l’immunizzazione mediante il contatto e la «elaborazione» dell’antigene virale da parte del sistema immunitario. Questi vaccini possono essere considerati tradizionali. Si tratta di Astra-Zeneca (recentemente ribattezzato Vaxzevria) che utilizza un vettore virale di adenovirus animale sul quale sono state “montate” le proteine spikes del coronavirus umano ed il vaccino russo Sputnik che utilizza anch’esso 2 adenovirus non patogeni come vettori del gene contenente le istruzioni per produrre la proteina spike che il coronavirus sfrutta per legarsi alle cellule.

“Altri prodotti (impropriamente chiamati vaccini) come quelli di  Pfizer/BioNTech e Moderna, sono basati su una tecnologia mai usata prima. Vengono iniettati frammenti di RNA messaggero (mRNA) che portano la informazione per la sintesi della glicoproteina spike, ovvero il principale antigene del SARS-CoV-2, utilizzato dal virus per prendere di mira i recettori ACE2 delle cellule bersaglio; in questo modo le nostre cellule, leggendo questa informazione, produrranno la glicoproteina. Questo processo stimola la produzione di anticorpi neutralizzanti la cui permanenza dovrebbe garantire una – non si sa quanto – durevole immunità. Il vantaggio fondamentale dei vaccini a mRNA è basata sull’aumento esponenziale della quantità di antigene successivo alla traduzione dell’acido nucleico sui ribosomi della cellula ospite. Nel caso di una ipotetica infezione da SARS-CoV-2, il sistema immunitario saprà come impedire al virus di legarsi alle cellule e quindi di replicarsi con il rischio di causare la malattia.

“Detto questo, riteniamo necessario illustrare le caratteristiche dei vaccini «sperimentali» dal momento che i media cosiddetti mainstream  hanno sistematicamente ignorato questo dato. Innanzitutto, un presidio medico sperimentale viene posto in studio per stabilire se una certa malattia o altra condizione patologica migliora dopo la sua assunzione/applicazione. Il fatto è che, nel caso dei vaccini, il ricevente è una persona in genere perfettamente sana per la quale la comparsa di effetti indesiderati successivi alla vaccinazione è giustamente inaccettabile. Per questo motivo le aziende produttrici hanno proposto i vaccini solo per uso sperimentale e le agenzie regolatorie (FDA ed EMA) ne hanno autorizzato la distribuzione sotto forma di Emergency Use Authorization (EUA) alla seguenti condizioni:

  1. non sono stati presentati, come di norma, studi preliminari su animali da esperimento
  2. negli studi pre-marketing non sono state incluse importanti categorie di soggetti quali quelli con precedenti infezioni da SARS-CoV-2, donne in gravidanza, bambini ed anziani
  3. i soggetti vaccinati sono arruolati in trial medici che includono programmi di vigilanza della durata di 2 anni
  4. gli eventuali effetti indesiderati saranno giudicati con standard legali riservati ai farmaci sperimentali

“In pratica, le aziende produttrici ed i loro dirigenti, pur traendo profitto dalla vendita dei loro presidi hanno ottenuto una liberatoria legale per ogni possibile effetto indesiderato”.

 

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