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Piccole e grandi storie raccolte dall’associazione Ge.St.O.

Piccole e grandi storie raccolte dall’associazione Ge.St.O.

di MASSIMO BELLUCCI

CORINALDO – C’è chi ha compiuto grandi azioni: sono gli eroi i cui nomi sono scritti sulle lapidi.

Poi ci sono coloro che hanno fatto piccoli gesti, a volte loro stessi e i loro familiari se ne sono dimenticati.

In un passato che sembra lontanissimo quando un contadino incontrava il padrone doveva togliersi il cappello, in qualche caso anche inchinarsi o addirittura inginocchiarsi. Quando in paese arrivava un gerarca era obbligatorio fare il saluto durante la sfilata. Qualcuno non lo faceva.

Alcuni hanno nascosto ebrei in casa nel 1944, forse neanche lo sapevano che erano ebrei: erano persone, avevano bisogno di aiuto, il resto non importava.

Tanti hanno rischiato, molti hanno pagato, anche per un semplice gesto di non togliersi il cappello. O solo per aver dato un piatto di minestra ad un partigiano.

Sono le piccole storie, che vengono a volte messe in ombra dalla Storia, come se sapere tutto di Napoleone o Mussolini fosse una fiaccola sufficiente per orientarci in questo oscuro presente.

L’associazione Ge.St.O. negli anni, ha raccolto tante testimonianze che sono state diffuse in numerosi incontri, letture teatrali, video, camminate ecc. Il progetto Memoteca continua, così come le altre iniziative.

Chi volesse consultare la nostra raccolta può scrivere a info@genest.it per concordare tempi e modi. Chi vuole condividere i propri ricordi, racconti, o vecchie foto, diari, lettere, può fare altrettanto, sarà un grande contributo.

La pianticella della memoria ha bisogno di più terra su cui affondare le radici.

(Foto Archivio Galeotti)

 

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