Pagani: “L’Amministrazione Olivetti vuole declassare il Comune di Senigallia?”
Pagani: “L’Amministrazione Olivetti vuole declassare il Comune di Senigallia?”
La consigliera comunale di Vola Senigallia manifesta la sua preoccupazione in vista del Consiglio comunale di venerdì
di STEFANIA PAGANI*
SENIGALLIA – Il sospetto è forte: si vuol declassare, nei fatti, il Comune di Senigallia? Lo scrivo con preoccupazione, con il timore di chi ha a cuore le sorti di una comunità e della sua principale istituzione rappresentativa. Non giriamoci attorno: le decisioni che la Giunta Olivetti si appresta ad assumere, davanti al Consiglio comunale convocato per venerdì 14 maggio, a proposito di riassetto organizzativo e relativa modifica dello Statuto municipale, sono uno di quei tratti caratteristici di un’amministrazione che dimostra di non tenere in grande considerazione il suo personale ed anche il prestigio della stessa città nel confronto e, se vogliamo, nella competizione con altre città marchigiane.
Stiamo parlando della intenzione – sinora non realizzata per via del particolare meccanismo di voto a maggioranza qualificata – di far sparire dalla burocrazia del palazzo il ruolo di Dirigente per sostituirlo con “Titolare di funzioni dirigenziali”. Insomma: un declassamento dell’impianto amministrativo che autorizzerebbe a pensare che Senigallia non sia in grado di disporre di potenzialità e funzionari con una forte caratura e rinomata professionalità. Per ripiegare su incarichi affidati a dirigenti senza tale qualifica, magari ricompensati da un corrispettivo monetario come specchietto per le allodole che non li risparmierà, questo di sicuro, dal rischio di rispondere in solido, anche dal punto di vista penale e personale, per eventuali problemi e insorgenze che dovessero insorgere nel percorso decisionale.
La Giunta e la maggioranza di governo dovrebbero riflettere con la dovuta attenzione se davvero sia il caso di procedere a questo maquillage dello Statuto che è destinato a creare forti difficoltà alla macchina amministrativa. Ma come si può, infatti, pensare di mettere mano al riassetto manageriale senza dirigenti?
C’è un programma, ci sono linee di azione? Oppure dobbiamo concludere che siamo al cospetto di una pseudo riforma dettata solo da motivazioni populiste? Insomma, fumo negli occhi dei cittadini che sarebbero soddisfatti del “risparmio” in termini finanziari (tutto da dimostrare) ma a scapito della qualità delle posizioni apicali dell’amministrazione e, a ricasco, del buon funzionamento della macchina e dei servizi?
Viene spontaneo da chiedersi: come sta procedendo la Giunta nella individuazione delle nuove posizioni organizzative? Il dubbio è che l’amministrazione non abbia voglia (non voglio dire: capacità) di mettere in campo, un nuovo modello organizzativo dell’Ente ed, invece, si rifugi in un modesto artefizio da rimpasto. Infine: a pensar male – come disse un notissimo esponente politico – si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Lo dico riguardo alle tentazione di caricare sull’Unione del Comuni, sempre quasi disprezzata, l’onere di figure dirigenziali.
Questa domanda, così come le considerazioni esposte, potrebbero diventare uno stimolo alla Giunta la quale non credo voglia sottrarsi al confronto ed a fornire tutti i chiarimenti che la popolazione senigalliese si attende.
*Consigliere comunale Vola Senigallia
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