Avviata a Senigallia una interessante iniziativa per tenere i parchi puliti
Avviata a Senigallia una interessante iniziativa per tenere i parchi puliti
SENIGALLIA – Agli inizi di marzo l’Amministrazione cittadina ha lanciato l’iniziativa “Parchi puliti”, progetto di collaborazione tra Amministrazione e Associazioni di volontariato per la pulizia delle aree verdi della città.
Alcune Associazioni civiche, che hanno risposto all’invito, tra le quali il Comitato genitori del Medi, hanno interpretato questo coinvolgimento non solo come una collaborazione nella raccolta di rifiuti giacenti nei vari parchi della città a vantaggio del decoro e della sicurezza soprattutto dei bambini, ma come un inizio di un percorso condiviso tra Amministrazione e cittadini sulla cura del verde.
In effetti, per quanto riguarda il verde numerosi in Italia sono i Patti di collaborazione, tra PA e cittadini, che promuovono varie forme di partecipazione del cittadino, sia in forma diretta sia tramite associazioni costituite, alle attività di pianificazione, tutela, gestione e valorizzazione del verde. All’origine di questi Patti vi sono almeno tre valori importanti.
Il primo è il valore immateriale della relazione tra le persone che partecipano, lo spazio fisico oggetto dell’accordo e le istituzioni cittadine. Il secondo è che ogni persona è portatrice di competenze, saperi ed esperienze che mette a disposizione gratuitamente della comunità al fine di migliorare lo spazio in cui vive. Il terzo è che ogni persona non si sente un utente o un semplice beneficiario ma attore co-protagonista insieme alle altre persone e le istituzioni per la cura e la tutela di un bene collettivo (i Commons*).
In pratica, un patto di collaborazione rappresenta uno strumento di partecipazione alla cura delle aree a verde fondato sul principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118, quarto comma) e che nasce su iniziativa dei cittadini, in forma singola o associata o promosso dalla stessa amministrazione.
E’ necessario, quindi, che venga attivato un processo di dialogo e collaborazione che va dalla fase di ascolto dei bisogni e di manifestazione delle prime proposte progettuali, alla fase di progettazione condivisa, a quella di co-gestione degli interventi e dei servizi previsti (artt. 55 e 56 del Codice del Terzo settore). Per gestione di aree a verde pubblico s’intendono di solito, escludendo la manutenzione degli alberi (verde verticale), la cura del verde orizzontale, la pulizia, la manutenzione degli arredi, eventualmente la custodia e/o la sorveglianza (artt. 189 e 190 del Codice dei Contratti pubblici).
Infine, è da sottolineare che la partecipazione, che passa attraverso un Patto condiviso con l’Amministrazione, non dura il tempo di una stagione, perché ci si chiede non solo “quanti cittadini abbia coinvolto”, ma quante idee e contributi hanno permesso di migliorarlo, come un “commerciante di pietre preziose non chiederebbe solo quanti cercatori sono serviti ma soprattutto quante pepite d’oro sono state trovate” (cit. Labsus). Quali possono essere allora le strade e le azioni da mettere in campo, per il verde o altri beni comuni da curare e rigenerare, per far sì che la partecipazione non sia la ciliegina sulla torta ma un ingrediente fondamentale che rende quella torta così buona e sana?
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*I Commons sono beni comuni e servizi, sia materiali che immateriali, che non sono in origine né una proprietà delle autorità pubbliche, né proprietà private di individui o imprese.
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