Campanile: “Preoccupa il silenzio dell’Amministrazione comunale sul futuro della città”
Campanile: “Preoccupa il silenzio dell’Amministrazione comunale sul futuro della città”
“E sarebbe ora che anche la minoranza si desse una mossa. Chi ha chiesto e ricevuto voti ha l’obbligo etico di rispettare gli elettori svolgendo il ruolo assegnato e non pensando ad altre cose”
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – Nella comunicazione istituzionale (e non) a Senigallia stiamo assistendo ad una vera rivoluzione in fatto di comunicazione. Occorre ammetterlo.
Ad un fiume di comunicati, risposte pubbliche, Commissioni e Consigli, post che a volte sono sfociati nel narcisismo ma che hanno avuto il pregio di informare nei dettagli ciò che l’Amministrazione faceva o pensava, ora è seguito il silenzio.
All’inizio un po’ di sano riserbo è stato comprensibile ma con il passare del tempo e fatta fare esperienza questo silenzio inizia a pesare ed essere sintomo di una malattia seria.
Che cosa vuol fare concretamente l’Amministrazione quando parla di investimenti in ambito sportivo? Ai cittadini non è stato detto.
Che cosa vuol fare a Piazza Simoncelli dopo il blocco dell’attuale progetto? Ai cittadini non è stato detto.
Che fine ha fatto il progetto Conad davanti allo stadio comunale? Ai cittadini non è stato detto.
In che modo vuole modificare la viabilità dopo le promesse abiurate del ripristino del doppio senso sul lungomare sud? Ai cittadini non è stato detto.
Potremmo continuare su decine di quesiti, dai più piccoli a quelli invece strategici sotto il profilo economico/turistico o di sviluppo della città, ma il silenzio rimarrebbe.
Il Sindaco parla con il contagocce, gli Assessori sono muti come pesci, in Giunta non arrivano proposte, nelle Commissioni la maggioranza non propone, il Consiglio non si accende di contenuti. Qualche stupidaggine in termine di covid o legge Zan non può essere il target comunicativo.
Non è un caso ma sicuramente si tratta di una strategia mirata a sottrarre informazioni ai senigalliesi. Meno si dice, meno si è esposti a critiche e meno si potranno fare verifiche. Meno si decide, minori rischi di sbagliare ci sono e soprattutto si può nascondere la povertà della proposta che sarebbe dovuta essere alternativa.
E’ questa la rivoluzione prospettata? Speriamo che le cose migliorino, ormai sono passati nove mesi e sarebbe ora che anche la minoranza si desse una mossa. Chi ha chiesto e ricevuto voti ha l’obbligo etico di rispettare gli elettori svolgendo il ruolo assegnato e non pensando ad altre cose.
*Consigliere comunale AmoSenigallia
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