Senigallia tra le realtà italiane più virtuose nella tutela del patrimonio
Senigallia tra le realtà italiane più virtuose nella tutela del patrimonio
Questa mattina le è stata assegnata anche la bandiera Spighe Verdi. Sono 59 le località italiane premiate
ROMA – C’è anche Senigallia tra le realtà italiane più virtuose nella tutela del patrimonio rurale e lo sviluppo sostenibile. Ed oggi le è stata assegnata anche la bandiera Spighe Verdi. E’ la prima volta che Senigallia riceve anche questo significativo riconoscimento.
Sono in tutto 59 le località premiate con il riconoscimento rilasciato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) – la stessa associazione che assegna, ogni anno, le Bandiere Blu ai Comuni costieri – alle realtà più virtuose.
Si tratta di 59 località rurali, da Nord a Sud Italia, che rispettano tutta una serie di criteri stabiliti dalla FEE tra cui il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura oltre che la corretta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche e del paesaggio.
Comuni virtuosi, insomma, che hanno scelto di mettere in atto strategie di gestione del territorio attente all’ambiente e alla qualità della vita della comunità.
Quella di quest’anno è la sesta edizione. A fare incetta di premi è stato il Piemonte con ben 10 Spighe Verdi. A seguire le Marche con 9, la Toscana con 7, la Calabria e la Puglia con 6. Il Lazio ne vanta 5, la Campania 4, l’Abruzzo e l’Umbria 3. Subito dopo c’è il Veneto con 2. Chiudono la lista, con una Spiga Verde, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Lombardia e la Sicilia. Sono 14 in tutto, dunque, le regioni premiate, con 13 località in più dell’anno scorso ma con 18 new entry considerando che 5 Comuni non sono stati confermati.
A perdere la Spiga Verde nel 2021, infatti, sono stati Ascea (Salerno), Roccagorga (Latina), Caorle (Venezia), Pisciotta (Salerno) e Roseto degli Abruzzi (Teramo).
Nato in collaborazione con Confagricoltura, il programma Spighe Verdi è molto più che un riconoscimento fine a se stesso. È, piuttosto, un marchio di qualità che incentiva i Comuni che desiderano candidarsi al premio ad essere più attenti alla sostenibilità e al proprio patrimonio rurale. Una sorta di motore del cambiamento, in cui viene riconosciuto, all’agricoltura, un ruolo prioritario.
Scopo dell’iniziativa, oltre che accrescere la sensibilità verso l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici e del territorio, è anche fare in modo che diverse aree del Paese, spesso poco conosciute e lontane dai flussi turistici, possano attrarre nuovi visitatori. Un’occasione per rilanciare il turismo focalizzato sull’enogastronomia, punto di forza di molte località italiane.
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