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Tragica caduta in montagna, muore l’ex primario Diego Cingolani

Tragica caduta in montagna, muore l’ex primario Diego Cingolani

SENIGALLIA – In seguito ad un incidente in montagna è morto il dottor Diego Cingolani, già primario del reparto di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore dell’Ospedale di Senigallia.

Il dottor Cingolani – 68 anni – si trovava in vacanza a San Candido, in Trentino Alto Adige, quando, durante un’escursione, è stato vittima di una caduta.

Diego Cingolani aveva diretto la Rianimazione dell’Ospedale di Senigallia fino al primo dicembre  2019 quando era andato in pensione.

“Con grande sgomento e dolore – ha affermato questa mattina l’ex sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi (nella foto, insieme all’ex primario dell’Ospedale di Senigallia) – ho appreso la notizia della tragica scomparsa del dottor Cingolani. Da oggi Senigallia resta orfana di un grande uomo che, nel corso della sua carriera professionale, grazie alle sue competenze e alla sua passione, tanto ha saputo dare alla nostra comunità, facendo crescere la struttura ospedaliera e, in particolare, rendendo il reparto di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore da lui diretto un’autentica eccellenza nel panorama sanitario regionale. Di lui resterà scolpito nella nostra memoria il ricordo di una persona buona, umana e sensibile, sempre generosa e disponibile nei confronti dei pazienti e delle loro famiglie. Da parte mia porgo le mie più sentite condoglianze ai familiari”.

Nel pomeriggio anche l’Amministrazione comunale ed il Consiglio hanno espresso “le più sentite condoglianze ai familiari del Dr. Diego Cingolani”.
“Siamo tutti sgomenti e rammaricati – si legge in una breve nota – per aver perso una persona che ha dato tantissimo alla nostra comunità e di cui tutti saremo sempre grati.
“Un’eccellenza nel suo lavoro di Direttore di Anestesia e Rianimazione ed una persona estremamente generosa sia nel lavoro che nel privato che ha saputo negli anni farsi apprezzare e per il quale tutti i suoi collaboratori e pazienti nutrono un infinito affetto”.

 

 

 

 

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