La denuncia di Rifondazione Comunista: “Nella filiera turistica ancora troppi lavoratori in nero
La denuncia di Rifondazione Comunista: “Nella filiera turistica ancora troppi lavoratori in nero”
ANCONA – Dalla segreteria del Partito della Rifondazione Comunista riceviamo: “Com’era la favoletta che non si trovavano gli stagionali? Com’era quel racconto che il reddito di cittadinanza stava trasformando in tanti oziosi quelli che lo percepivano?
“Sono bastati alcuni sopralluoghi ferragostani, doverosi quanto rituali, che altrimenti il ministro dell’Interno di turno non potrebbe tenere la consueta conferenza stampa di Ferragosto, per rassicurarci del suo impegno e dei mirabolanti risultati, per rivelare quello che tutti sapevano: sono centinaia e centinaia i giovani, molti addirittura minorenni, impiegati nella filiera turistica e nelle campagne di raccolta ortofrutticola, che lavorano in nero per pochi spiccioli senza alcuna tutela e diritti.
“Così a Senigallia, per non uscire dalla nostra regione, ed oggi in diverse località del Paese carabinieri e impiegati dell’Ispettorato del lavoro hanno scoperto queste realtà, comminando multe e disponendo chiusure.
“Se un intervento rapsodico e sporadico segnala il problema, certo non lo risolve. Per farlo occorrerebbe un coordinamento vero delle istituzioni preposte, dai Comuni in su, il rafforzamento dei controlli e delle strutture preposte a farlo e un’ iniziativa sindacale forte che offra ascolto a queste realtà , le aiuti e le sostenga nella vertenza. Bisognerebbe cominciare subito, aiutando questi precari a costruire territorio per territorio la vertenza possibile a cominciare dalla denuncia di queste , tante , situazioni”.
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