Situazione finanziaria gravissima, si dimette il Cda della Fondazione Città di Senigallia
Situazione finanziaria gravissima, si dimette il Cda della Fondazione Città di Senigallia
“Per salvare la Fondazione – affermano l’avvocato Corrado Canafoglia, il geometra Massimo Bernacchia, il generale Roberto Boccolini, la dottoressa Susanna Vecchioni e l’avvocato Michele Castelli – occorre la collaborazione di tutti, Istituzioni pubbliche e private”. “Tutto il personale sta accudendo gli ospiti in modo amorevole e non vi è alcun problema per quest’ultimi”
SENIGALLIA – “In riferimento ad indiscrezioni apparse su organi di stampa, confermiamo – affermano l’avvocato Corrado Canafoglia (nella foto), il geometra Massimo Bernacchia, il generale Roberto Boccolini, la dottoressa Susanna Vecchioni e l’avvocato Michele Castelli – di aver inviato ieri sera al Sindaco del Comune di Senigallia nel tardo pomeriggio le nostre dimissioni da membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Città di Senigallia” con effetto dal 30.8.2021 , ma dando la disponibilità ad operare sino a quando il Consiglio comunale non avrà deliberato in merito ad un nuovo organo gestorio, se tali organi lo crederanno opportuno.
La nostra attività sin dal primo giorno del nostro insediamento (24.2.2021) è stata caratterizzata da una forte coesione, liberi da vincoli esterni e soprattutto in piena libertà di azione che non è mai venuta meno, tanto meno in questa delicata fase.
Sin da subito abbiamo percepito che l’Ente si trovava in una grave condizione finanziaria , emergente da pesanti perdite di vari milioni di euro , prodotte negli anni ed anche il 2020 si è concluso con una perdita di esercizio di € 1.150.080.
Abbiamo individuato le cause di tali forti perdite in scelte gestionali non sempre condivisibili, che riteniamo meritevoli di approfondimento, ed immediatamente abbiamo messo in atto una revisione delle spese correnti che per l’esercizio 2021 dovrebbe portare, secondo una nostra proiezione di stima, ad un risparmio di circa € 450.000.
Continuando con tale modalità gestoria nel 2022 si potrebbe arrivare prossimi al pareggio di esercizio.
Fermo restando che allo stato attuale l’Ente è in grado di adempiere regolarmente ai propri obblighi di pagamento, tuttavia sulla Fondazione aleggiano alcuni problemi estremamente gravi che rischiano di mettere in seria difficoltà la prosecuzione dell’attività dell’Ente ed in particolare: l’esito della causa contro Autostrade per l’Italia spa, il progetto degli “Orti del Vescovo “; i rapporti con l’ASUR afferenti la sorte di immobili , alcuni dei quali di recente definiti “fantasma” sulla stampa dallo stesso Assessore Regionale alla Sanità ; la causa per € 580.000 promossa dalla Curatela fallimentare della società che ha eseguito anni fa i lavori di ristrutturazione delle palazzine di via Cellini; la sorte del Musinf ; la valutazione degli immobili di cui la Fondazione è proprietaria.
Questi sono solo alcuni problemi dei tanti che in questi mesi abbiamo affrontato ispirando la nostra azione alla totale indipendenza e pertanto scevra da qualsivoglia pressione politica ma , soprattutto, cercando di dare trasparenza all’intera attività , come di recente si è fatto nel richiedere pubblicamente offerte per gli affitti dei terreni, modalità operativa che sta attirando tanti imprenditori agricoli interessati.
Potevamo continuare nel nostro impegno, ma abbiamo preferito con questo atto chiaro e forte mettere uno stop lanciando un messaggio esplicito: per salvare la Fondazione occorre la collaborazione di tutti, Istituzioni pubbliche e private, e non si può relegare a cinque persone l’onere di risolvere questioni rimaste nascoste per troppo tempo che , per contro , necessitano di interventi delle Istituzioni pubbliche e private, ma soprattutto senza “compromessi “ per salvare una parte rispetto all’altra !
Se qualcuno pensa che la nostra è una fuga da responsabilità, sbaglia: le nostre responsabilità ce la siamo prese e con questo atto ce ne assumiamo quella più forte , uscendo allo scoperto e rompendo un muro di omertà che va demolito e fatto conoscere all’intera cittadinanza !
Abbiamo lavorato per il bene della Fondazione , ma ora questo non basta.
Avremmo potuto vivacchiare , ma ricordiamo che quando siamo entrati nel cda la Fondazione perdeva circa 1.800 € al giorno, dopo la spendig rewiew da noi attuata in pochi mesi abbiamo ridotto questa perdita a € 1.150 giornalieri circa.
Questo risultato parziale non ci può accontentare , perché anche un euro di perdita è comunque denaro pubblico e quell’importo rappresenta lo stipendio mensile di un dipendente e ciò è inaccettabile , soprattutto in momenti complessi come questo .
Per cui dimostrando di non essere attaccati alla poltrona , con questo nostro gesto abbiamo inteso gridare a voce alta in modo tale che nessuno domani possa dire che non sapeva ciò che è accaduto e che sta accadendo sotto un profilo economico/ finanziario nella Fondazione.
Ci riserviamo di fornire al Sindaco ed al Consiglio Comunale di Senigallia una dettaglia relazione sulle criticità rinvenute e sulle azioni , a nostro parere da mettere in atto non solo dalla Fondazione , ma anche da chi sta all’esterno di essa , nonché sull’attività da noi svolta.
Un ultimo messaggio importante lo vogliamo dare.
Tutto il personale – al quale va il nostro ringraziamento per esserci stati vicini ed aver condiviso il cambiamento con non pochi sacrifici. concludono l’avvocato Corrado Canafoglia, il geometra Massimo Bernacchia, il generale Roberto Boccolini, la dottoressa Susanna Vecchioni e l’avvocato Michele Castelli – sta accudendo gli ospiti in modo amorevole e non vi è alcun problema per quest’ultimi, ma se la Città e le Istituzioni pubbliche e private, vogliono che la Fondazione sia un gioiello della Comunità debbono agire celermente ed in sinergia risolvendo alcuni problemi che solo dall’esterno possono essere risolti”.
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it