Paradisi: “Oltre il 30% dei giovani sta per tornare in strada”
Paradisi: “Oltre il 30% dei giovani sta per tornare in strada”
“Rinunciare allo sport è come rinunciare alla scuola: perché lo sport è formazione, educazione, cultura”
di ROBERTO PARADISI*
SENIGALLIA – Per ora è caduto nel vuoto il mio appello affinché le istituzioni si prendano carico di un dramma senza precedenti: un terzo dei giovani ha già abbandonato o sta per abbandonare l’agonismo.
Una sciagura culturale, sociale e sanitaria senza precedenti. Qualche giorno fa ho lanciato un accorato appello alla Regione e agli enti locali che sembrano ancora disinteressarsi delle migliaia di ragazzi che, per scelta dei genitori, non si sottopongono a vaccinazione. Per loro le porte dello sport sono sbarrate.
E rinunciare allo sport è come rinunciare alla scuola: perché lo sport è formazione, educazione, cultura. L’importanza strategica dello sport non può essere solo una frase ad effetto da mettere in bocca all’assessore comunale di turno.
O ci si crede, e allora occorre fare di tutto per riportare i ragazzi in palestra o nei campi di gara, o è una mera ipocrisia dialettica. Invito ancora le istituzioni a schierarsi a fianco delle società sportive: il prezzo imposto dei tamponi molecolari di 8 euro per gli adolescenti è assolutamente insostenibile (una famiglia, oltre al pagamento dei corsi, dovrebbe sostenere per i tamponi una spesa ulteriore di 72 euro al mese almeno: roba da miliardiari!).
Giusta la via indicata dall’assessore regionale Latini dei test salivari. Si persegua allora con convinzione quella via ma intanto Regione e comuni predispongano contributi per gli unici tamponi ad oggi riconosciuti per il green pass a favore dei nostri giovani. Se il destino di questi ragazzi è segnato, nessuno si azzardi più a nominare lo sport invano.
*Consigliere regionale Fipav (Federazione italiana pallavolo) – Direttore Tecnico US Pallavolo Senigallia
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