Piazzai e Angeletti: “A Senigallia la sanità sta andando a pezzi”
Piazzai e Angeletti: “A Senigallia la sanità sta andando a pezzi”
“Sono sempre più frequenti i pensionamenti di medici che non vengono sostituiti, con gravi ripercussioni per la cittadinanza”. “La realtà dell’ospedale sta mostrando sempre di più le criticità con una progressione nell’ultimo anno sempre più negativa e imbarazzante”
SENIGALLIA – “Dopo due anni di isolamento, paura, malattia e morte, finalmente sembra che l’emergenza Covid sia giunta al capolinea. Nonostante i vari NoVax, No Green Pass e tutti i tuttologi dei social, con i loro sponsor politici, la popolazione delle Marche, aderendo al programma vaccinale, sta raggiungendo l’80% di vaccinati, permettendo al nostro sistema sanitario di iniziare a respirare”. Inizia così un comunicato diffuso questa sera dai consiglieri comunali del Partito Democratico Rodolfo Piazzai e Margherita Angeletti, quest’ultima anche vice presidente del Consiglio.
“Anche i cittadini di Senigallia stanno assaporando la speranza di una Sanità che ritorni a rispondere alle esigenze quotidiane sia come medicina ospedaliera che territoriale. Ma qui arriva la delusione. La realtà dell’ospedale sta mostrando sempre di più le criticità (carenza di personale, strutture sempre meno adeguate, liste d’attesa eterne, disservizi sempre più evidenti e drammatici) con una progressione nell’ultimo anno sempre più negativa e imbarazzante. Ma sul territorio – aggiungono i consiglieri comunali Rodolfo Piazzai e Margherita Angeletti – si riscontrano segnali ancora più allarmanti.
“In questi due anni, la medicina territoriale, insieme all’USCA, ha rappresentato un imponente barriera alla diffusione ed al contenimento dell’infezione, permettendo ai cittadini di affrontare nel modo migliore questa emergenza, limitando il sovraccarico della struttura ospedaliera.
“Oggi, però, i medici del territorio si sentono sempre più soli, sovraccaricati e stanchi, tanto che stanno diventando sempre più frequenti i pensionamenti di medici che potrebbero rimanere ancora per alcuni anni. Per gli utenti questo rappresenta un momento critico, perché, oltre al disagio di perdere una figura di fiducia e di riferimento, si assiste anche alla lentezza nel cercare dei sostituti.
“Questo è quanto hanno sperimentato quasi duemila famiglie di Senigallia il primo ottobre, quando, per il meritato pensionamento di due pediatre storiche del nostro territorio, sono andati al poliambulatorio per segnare i loro figli ad un nuovo pediatra. E qui è arrivata la doccia fredda.
“Nonostante da tempo si sapesse del ritiro di queste professioniste e della difficoltà a reperire medici, i cittadini – aggiungono Piazzai e Angeletti – si sono trovati a non avere indicazione di medici nominati come sostituti, e a dover fare una fila lunghissima, con assembramenti a dir poco imbarazzanti in questo periodo, quasi senza controlli e costretti a segnarsi da medici temporanei, con la necessità, fra alcuni mesi, di ripetere questa drammatica esperienza.
“Viene spontaneo allora chiedersi, dopo le roboanti promesse ed i proclami elettorali di un anno fa, dove è l’impegno a dare risposte serie, efficienti e puntuali alle necessità sanitarie della nostra città? Le criticità sono note e prevedibili, è quindi possibile che si arrivi all’ultimo momento senza una proposta, una soluzione o un intervento serio?
“Entro un anno andranno in pensione altri tre medici di Medicina Generale e se non si prenderanno provvedimenti a riguardo, si creerà un ulteriore disservizio in una sanità cittadina già troppo penalizzata, con liste d’attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici sempre più lunghe, nella quale sono sempre più importanti ed indispensabili i medici ed i pediatri di famiglia che con la loro professionalità e dedizione – concludono i consiglieri comunali del Partito Democratico Rodolfo Piazzai e Margherita Angeletti – rappresentano un importante punto di riferimento per la salute di tutti i cittadini”.
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it
DOVE ERAVATE, voi compagnucci del geniale “RICCIOLONE” , 15, 30, 60,…………. mesi fa , quando già in regione era EVIDENTE PENSAVANO di chiudere il prin. di piemonte!
Ora che avete vinto (?????????::::::::) l’elezioni, vi state ringalluzzendo dalla batostONA elettorale dello scorso sett.2020 e continuate a godere delle polpette avvelenate che avete lasciato poveri ( ……….) fascistUCCI !
licaone.
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