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Campanile: “A Senigallia il centrodestra ha fermato l’orologio del tempo”

Campanile: “A Senigallia il centrodestra ha fermato l’orologio del tempo”

“Spaesato dalla sua stessa vittoria, risulta desueto ai meccanismi che regolano il governo di una città come Senigallia”. “Largamente minoritario, governa la città con consiglieri ed assessori in numero sproporzionato al criterio della rappresentanza”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Giusto un anno fa Senigallia ha votato un Sindaco di centrodestra ribaltando una consuetudine che durava da decenni.

Al primo turno la coalizione che ha proposto Fabrizio Volpini (e che non comprendeva Amo Senigallia) ha ottenuto 10.528 voti. Al ballottaggio Massimo Olivetti si è fermato a soli 10.213. Volpini non è Sindaco di Senigallia perché così ha voluto una parte dei sostenitori dei partiti che lo hanno appoggiato al primo turno. Dovendo confermare la persona hanno scelto di non farlo.

Così il centrodestra, largamente minoritario, governa la città con consiglieri ed assessori in numero sproporzionato al criterio della rappresentanza.

Il Centrodestra, spaesato dalla sua stessa vittoria, sembra aver fermato l’orologio del tempo più alla “conquista” che alla “vittoria” ottenuta, risultando desueto ai meccanismi che regolano il governo di una città come Senigallia.

Con il Centrodestra al governo della città i cavalli dei lanzichenecchi non si sono abbeverati a Piazza del Duca. Ma si è persa, forse racchiusa in pensieri gelosamente custoditi come segreti e spacciati per comunicazione di basso profilo, la visione della città futura. L’Amministrazione annuncia solo il presente, il contingente, ma non indica progetti, idee, orizzonti. Il programma condensato presentato in campagna elettorale non si sta dimostrando una poderosa sintesi ma un vuoto di idee. La rivoluzione promessa non è avvenuta (per fortuna) e si continua nel solco del passato (l’ultimo esempio è la riqualificazione di una parte di Via Garibaldi).

La maggioranza rimprovera alla minoranza  di non essersi rassegnata alla sconfitta ma si comporta come se non si fosse resa conto della vittoria ottenuta e della necessità di essere istituzione passando dalla protesta alla proposta. Per giustificare la propria inerzia personalizza le critiche (magari con qualche punta di acidità), dipinge l’esperienza di centrosinistra come disastrosa e responsabile delle macerie trovate un anno fa (tacendo però sull’eredità di un bilancio consolidato 2020 con un utile di +€2.491.921,16).

In questi dodici mesi Amo Senigallia ha esercitato continuamente il diritto di critica e di pungolo, sempre in modo equilibrato ma pure energico. Non ha mancato di denunciare all’opinione pubblica senigalliese la “segretezza” del governo cittadino che esautora i Consiglieri eletti (cdx e csx), il comportamento dei vertici della Fondazione nella circostanza delle dimissioni, la nebbia che circonda i piani di gestione delle Partecipate (Fondazione, ASA, Gestiport, Vivi Servizi). Però ha anche fatto proposte ed indicato alla Giunta errori marchiani sul bilancio, senza essere condizionata dall’ideologia e dal pensare di avere a che fare con usurpatori.

Criticare quando occorre, appoggiare quando serve, contrastare quando è necessario è il metodo scelto per onorare ogni giorno il voto di quei cittadini che un anno fa hanno espresso fiducia per il progetto politico di Amo Senigallia ma anche di quelli che a certi valori non hanno rinunciato anche se delusi ed amareggiati dal modo in cui poi il centro sinistra è arrivato al voto.

Più che l’inadeguatezza del centrodestra a governare la complessità della nostra città sarà la volontà del centrosinistra di voltare pagina rispetto al passato che permetterà di considerare la stagione dei Bello e Liverani solo una parentesi.

*Consigliere Comunale Amo Senigallia

 

 

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