Gli ex allievi del Panzini a tavola con il loro docente di cucina, 50 anni dopo
Gli ex allievi del Panzini a tavola con il loro docente di cucina, 50 anni dopo
1971-2021: ricordi ed emozioni in un viaggio nella memoria
di SIMONETTA SAGRATI
SENIGALLIA – È un giorno di festa per un gruppo di ex allievi dell’Istituto Alberghiero A. Panzini di Senigallia che hanno frequentato nell’anno scolastico 1971/72 il corso per “Addetti al servizio di Cucina e Mensa”, quando l’Istituto aveva sede in Via Cavallotti, per il primo anno di frequenza e poi nella sede temporanea, anch’essa storica, di Via Podesti, nei pressi di Piazza Diaz.
Ricordano gli ex allievi: “il nostro professore Giuseppe Vita, il maestro di tante ore indimenticabili trascorse in cucina, ci illustrava, con estrema sensibilità professionale ed umana, la concreta possibilità di poter arrivare a un lavoro che potesse trasmettere al cliente tutta la creatività e il nostro bagaglio di conoscenze perché il Cuoco è un lavoratore che ha il privilegio di poter gestire in ampia autonomia l’indirizzo delle scelte gastronomiche del locale presso cui lavora”.
Oggi, a distanza di 50 anni, con il vissuto delle varie esperienze professionali, gli alunni di allora riconoscono al loro Maestro il grande valore racchiuso nella frase che era solito ripetere nei momenti di empasse: “E CHE CI VUOLE, LO FACCIAMO…” …E i ricordi continuano ….
1ottobre 1971, la classe era formata da 10 alunni: Silvano Pettinari da Ostra Vetere, Ennio Mencarelli da Senigallia, Pietro Menchetti che veniva da Castiglion Fiorentino (AR), Alberto Romagnoli e Fabrizio Del Bianco da Monte Giorgio di Fermo, Enzo Pittura da Filottrano, Sergio Scalella da Roma, Carlo Casavecchia, Nando Manocchi e Mario Galassi da Senigallia.
Con Giuseppe Vita questi studenti di ieri e adulti di oggi si sono incontrati in una agape fraterna al Raggio Azzurro di Senigallia per fare memoria di quella che è stata la loro vita proprio partendo dalla scuola.
Sono trascorsi 50 anni ma nella mente e nel cuore di queste persone è rimasto indelebile i valori che Giuseppe Vita ha loro trasmesso: la voglia di non mollare mai, di credere sempre in se stessi, imparando allo stesso tempo l’arte della cucina.
Silvano Pettinari ed Ennio Mencarelli raccontano che il loro prof fin da subito aveva fatto acquistare ai suoi alunni il “Pellaprat – L’arte della cucina moderna“, un libro di un grande chef del passato, Henri-Paul Pellaprat, perché potesse diventare per loro la “summa” della gastronomia e della cucineria. Una guida che dopo 50 anni faceva bella mostra di se sulla tavola di questo gruppo di ex del Panzini.
Giuseppe vita negli anni 70 oltre che docente, era anche presidente dell’associazione cuochi dell’Italia centrale e nel 1972 fa iscrivere i suoi alunni a questa associazione che allora contava 800 iscritti. Questa iscrizione viene suggellata con una cena di gala con il grande chef Lucio Capannari all’hotel Touring di Ancona. Da lì il prof Vita dà ai suoi studenti la possibilità di fare esperienze fin da subito in prestigiosi ristoranti o presso grandi alberghi sia a Senigallia che in Italia e all’estero.
Tanti ricordi sono riaffiorati alla mente, “fotogrammi di memoria”… le famose ricette, i “piatti forti” che Giuseppe Vita insegnava ai propri alunni, dal “Rollè di pollo all’Ada” con immancabile uovo sodo centrale, al tenerissimo “Pancettone di Vitella”, cotto il giorno prima e mantenuto per una notte sotto un peso, al piatto delle grandi occasioni “Lo scrigno di Venere”, tagliatelline bianche e verdi condite con ragù di porcini racchiuse in una gustosa crespella ricoperta di besciamella. E tante altre preparazioni come “la Rosetta di Malaspina”,” la Contessa di Castiglione”, creazioni culinarie, che poi chi di loro è diventato cuoco ha utilizzato a lungo nei propri menu, nel corso di una professione che ha dato loro la possibilità di viaggiare, conoscere, vivere la vita.
Questi ragazzi di ieri che oggi si sono ritrovati tutti dopo 50 anni hanno voluto sottolineare, parlando del loro Maestro Giuseppe Vita, più che il ricordo delle sue ricette e dei suoi piatti, il ricordo del suo insegnamento: “ci ha imparato ad imparare, ci ha trasmesso quei valori che sono i capisaldi dell’etica di qualsiasi professione”.
Chi scrive è un ex docente del Panzini che ha avuto l’onore ed il piacere di avere avuto negli anni come colleghi sia il prof Vita che due suoi ex alunni poi diventati docenti, Pettinari e Mencarelli. Grazie proprio al loro entusiasmo che oggi tutti gli ex si sono ritrovati intorno ad una tavola imbandita, espressione finale del lavoro di uno chef, uno chef che è stato un ragazzo, un ragazzo che ha incontrato un maestro e da cui ha “imparato ad imparare”.
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