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Campanile contesta Bello: “Non ha difeso la dignità ed il ruolo istituzionale del Consiglio comunale”

Campanile contesta Bello: “Non ha difeso la dignità ed il ruolo istituzionale del Consiglio comunale”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Nei giorni scorsi è stato pubblicato un comunicato del Presidente Bello (e del Vice Angeletti) a commento del primo anno di gestione della nuova consiliatura a guida centrodestra.

Tutto bene ed accompagnato dallo sciorinamento di dati sul numero di interpellanze, Commissioni, Consigli, atti, mozione e via dicendo. Una lista della spesa che non dice nulla però della “qualità” della spesa.

Secondo Bello il Consiglio è “il depositario della sovranità popolare e per tale ragione deve implementare e conservare quella dignità e quel ruolo istituzionale, che lo caratterizzano nel nostro ordinamento”. Siamo d’accordo e per questo Amo Senigallia è scontenta di come il Presidente Bello ha declinato questo principio sacrosanto nei primi 12 mesi.

Ci sono voluti diversi comunicati stampa per ottenere l’incremento dello svolgimento delle Commissioni ed altri ce ne vorranno per conoscere che cosa vuole fare o ha fatto questa Amministrazione. Esempi significativi? Modifica del tracciato della ciclabile adriatica, progetto di Palazzo Gherardi, progetto supermercato davanti allo stadio, sorte dei campi di tennis del Ponte Rosso, progetto turismo, turismo sportivo, bagni pubblici, scuola delle Mimose,

In più di una occasione il presidente Bello non ha difeso quella dignità e ruolo istituzionale del Consiglio che oggi richiama. La discussione strozzata del bilancio preventivo 2021 prima dell’esame del consuntivo 2020 (impedendo quindi raffronti numero possibile con il suo benestare. Nessun sollecito agli Assessori di riferire in Consiglio o di rispondere adeguatamente a certe interpellanze (cambiare argomento o ignorare domande è solo “parlare” e non certo “rispondere” da parte degli Assessori). Nessuna iniziativa risolutiva per l’impianto audio che permetterebbe ai cittadini di seguire adeguatamente i lavori consiliari e delle commissioni. Neanche un timer adeguato per battere il tempo (sostituito dal telefonino del Presidente). Per non citare che dopo 12 mesi 6 su 7 Commissioni non hanno ancora il Vice Presidente, guarda caso della minoranza.

Certo, rispetto alla gestione di Dario Romano c’è molta più visibilità, più contatti con altre istituzioni o rappresentanze in esse (sempre adeguatamente pubblicizzati, queste sì). Ma non è sostanza, è apparenza. A pensare che in apertura del mandato c’è stato l’appello dell’ANPI che, per eccesso di ottimismo ed altrettanto eccesso di fiducia, è stato trascurato commettendo un errore.

Signor Presidente del Consiglio , dimentichi di essere uno degli esponenti di spicco del partito che controlla la maggioranza e metta in condizioni di lavorare le Commissioni ed il Consiglio. Sarà sicuramente più impegnativo ma la città trarrebbe giovamento da un confronto serrato e trasparente tra le forze politiche.

*Consigliere comunale Amo Senigallia

 

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