Dopo la crescita (nel 2019) del gioco d’azzardo nel 2020 è arrivato lo stop
Dopo la crescita (nel 2019) del gioco d’azzardo nel 2020 è arrivato lo stop
ROMA – Ci sono nuovi dati che fotografano la situazione del gambling della nostra area. Nella sola area di Gaeta sono stati spesi, nel 2019, oltre 240 mila euro, il 57.8% dei quali nei soli comuni di Formia e Fondi, con una giocata media pro capite di 1.510 euro.
Lo riporta il sito Latinaoggi, che registra un’impennata di giocate soprattutto nei piccoli comuni: tra tutti Ventotene e Ponza, che segnano rispettivamente un +43% e un +32% rispetto allo scorso anno.
Numeri che saranno sicuramente ridotti nel 2020. Lo rende noto il Libro Blu 2020, il report annuale di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, in cui si sottolinea un calo importante in tutti i settori del gambling. Calano le scommesse sportive, soprattutto a causa della sospensione dei maggiori campionati e della chiusura del segmento fisico: il Lazio fa registrare un segno meno del 35%, come la Lombardia. Calano anche bingo (nel Lazio le giocate sono scese del 65.5%) e superenalotto (dove a perdere di più e l’Umbria, con il -36%, e il Trentino Alto Adige, con il 36.2%).
A salire, invece, è il comparto del gioco online. Stando a quanto si legge nel report infatti il numero di conti di gioco aperti nel 2020 è aumentato, passando dal 30% del 2019 al 35%. I dati maggiori arrivano dalla Campania (con il 18,19%), dalla Lombardia (che segna il 12,35%), dalla Sicilia (11,82%) e infine dal Lazio (10,46%).
Intanto sul gioco d’azzardo si scaglia anche la consigliera regionale di Formia, Paola Villa, che dichiara: “La legge regionale sarebbe una boccata di ossigeno, aiuterebbe in modo deciso comuni, come il comune di Formia, che pur essendosi dotato di regolamenti più restrittivi su ubicazione e orari di apertura, sono da sempre soccombenti davanti al Tar, perdendo qualsiasi ricorso”.
“Grandi scuole superiori soffocate da sale scommesse – si legge ancora su Jamma.tv – oppure diversi esercizi con slot e bingo a ridosso di centri di aggregazione giovanile come succede sull’Appia, ci dicono che il problema è importante, dirimente e da affrontare. E soprattutto che non ammette più proroghe! Oltre 20 miliardi l’anno si spendono in Italia per il gioco d’azzardo, soldi che in parte arricchiscono lo Stato e in parte vanno ad alimentare usura, quindi criminalità organizzata e fragilità economiche”.
La battaglia sul gioco d’azzardo, insomma, è appena iniziata. Per un settore che ha subito più degli altri le conseguenze del Covid 19 e che offre lavoro a migliaia di professionisti.
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