Rifondazione Comunista alla Fondazione Città di Senigallia: “Come sono utilizzati i beni lasciati da Bettino Padovano?”
Rifondazione Comunista alla Fondazione Città di Senigallia: “Come sono utilizzati i beni lasciati da Bettino Padovano?”
SENIGALLIA – “Ancora una volta parte dei consiglieri del passato CdA della Fondazione Città di Senigallia – si legge in un nuovo intervento di Rifondazione Comunista – tentano di giustificare il loro operato. Peccato che la cura è peggiore del male.
“In risposta alla relazione presentata in Consiglio comunale il 14 maggio 2021 dall’avvocato Canafoglia, infatti, avevano rivendicato che “la Fondazione è un ente di diritto privato ed amministra un patrimonio del tutto privato e nulla risulterà mai a carico degli enti pubblici. Il cosiddetto controllo di gestione non è stato mai formalizzato perché non dovuto”.
“Questi signori – aggiunge Rifondazione Comunista – hanno le idee poco chiare. Prendiamo ad esempio la scuola di musica Bettino Padovano. E’ gestita da privati, con fini di lucro, senza alcune iniziative di tipo sociale, non siamo ad esempio a conoscenza di corsi a prezzi calmierati o gratuiti, o volti all’inclusione attraverso la musica di categorie sociali più deboli. Non che un privato sia nella normalità tenuto a farlo, ma viste le condizioni che intercorrono tra la scuola e la Fondazione si auspicherebbe. L’attività ha sede in via Cupetta nella ex villa del signor Padovano che, alla sua morte, l’ha lasciata, unitamente a tutto il suo patrimonio, alla comunità.
“L’intento del de cuius – aggiunge Rifondazione Comunista – era quello di sostenere i “poverelli” (come gli anziani ospiti del ricovero ed i giovani orfani abbandonati), al fine di sostenere la loro crescita morale e sociale attraverso la creazione di una scuola di arti e mestieri.
“Anziché utilizzare quei beni per realizzare le volontà testamentarie, la villa, il parco e la casa colonica attigua (allo scopo ristrutturata) sono stati ceduti gratuitamente a privati. Non paghi di ciò la Fondazione donava alla scuola 12.000 euro annui, si faceva carico del pagamento di tutte le utenze (acqua, riscaldamento, luce, tasse rifiuti etc..) e sosteneva i costi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di modifica strutturale per adeguarla alle esigenze didattiche con costi complessivi annuali molto consistenti.
“Sicuramente non era intenzione del signor Padovano – si legge sempre nel documento diffuso oggi dalla segreteria di Rifondazione Comunista – lasciare alla città quei beni affinché alcuni, convinti di poterli utilizzare a loro piacimento, li omaggiassero a qualcuno piuttosto che ad altri.
“Il presidente Canafoglia ed il CdA dimissionario, ma ancora operativo a livello di ordinaria amministrazione, scrive che tali regalie dovrebbero cessare con la fine dell’anno. Non avendo ancora visto bandi pubblici o iniziative similari non vorremmo scoprire a fine anno un tacito rinnovo. Tutti quei soldi concorrono a determinare (fra contributi, spese vive e mancate entrate) il pesante passivo in cui ogni anno affondano i bilanci della Fondazione.
“Il consigliere Campanile – conclude Rifondazione Comunista – che, in Consiglio comunale, ha tanto magnificato la funzione culturale di quella scuola di musica, dovrebbe provare a spiegare ai familiari degli ospiti della Casa di riposo, che pagano rette al massimo delle tariffe regionali, e ai lavoratori di tali struttura, ai quali vengono riconosciuti contratti di lavoro penalizzanti, la giustezza di tali scelte”.
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