“Le Rsa di Senigallia e della valle del Misa dimenticate dalla giunta Acquaroli”
“Le Rsa di Senigallia e della valle del Misa dimenticate dalla giunta Acquaroli”
Il capogruppo del Pd in Regione Maurizio Mangialardi: “Un duro colpo per le strutture. Le poche risorse stanziate non coprono neppure il 40% dei costi Covid sostenuti nel 2020”
ANCONA – “Dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio regionale, anche per le Residenze assistenziali sanitarie di Senigallia e delle valli del Misa e del Nevola rischia di aprirsi una fase di profonda crisi. La giunta Acquaroli poteva smentire l’indifferenza che tutti gli enti gestori delle Rsa lamentano da mesi e che appena pochi giorni fa il presidente dell’Opera Pia Mastai Ferretti Mario Vichi era tornato a denunciare con forza. Invece abbiamo ricevuto la conferma che a Palazzo Raffaello trovano risorse per tutto, perfino per finanziare una legge sul Saltarello, ma non per chi in questi quasi due anni di pandemia si è prodigato oltre le proprie possibilità per dare continuità all’assistenza socio sanitaria ad anziani, disabili, minori, persone con problemi di salute mentale e dipendenze patologiche”.
Così il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi esterna la propria preoccupazione per le poche risorse stanziate alle Rsa dalla giunta Acquaroli nell’assestamento di bilancio approvato ieri dal consiglio regionale.
“Negli ultimi mesi – spiega Mangialardi – abbiamo presentato numerose interrogazioni e mozioni per chiedere alla giunta regionale di farsi carico delle difficoltà di queste strutture duramente colpite dalla pandemia, che hanno visto lievitare esponenzialmente i costi di gestione e impedito l’accoglienza di nuove persone. Non abbiamo mai ottenuto la necessaria attenzione da parte di Acquaroli e Saltamartini. Poi ieri, di fronte a emendamenti che individuavano puntualmente dove prendere e ricollocare le risorse necessarie a ristorare i maggiori oneri dovuti al Covid per tutto il 2020 e parte del 2021, complessivamente oltre 7,6 milioni di euro, dapprima la destra li ha bocciati senza quasi neppure discuterli, e poi ne ha approvato uno proprio che non copre neanche il 40% dei costi sostenuti nel 2020, lasciando intatto il rischio di perdere sotto il peso dei debiti oltre un terzo delle strutture autorizzate con possibili drammatiche ricadute anche sul piano occupazionale. Senza contare, poi, che le strutture che riusciranno a superare l’attuale crisi saranno forse costrette a farlo ricorrendo anche a un inevitabile aumento delle rette a carico delle famiglie degli ospiti, che potrebbero crescere fino a 8 euro al giorno”.
“Di certo – conclude il consigliere dem – per noi la partita non finisce qui. Nel prossimo bilancio che andremo a votare entro il mese di dicembre continueremo a farci carico della questione. E non solo per impegnare la Regione Marche a erogare dei contributi straordinari in merito alle annualità 2021 e 2022, ma anche e soprattutto per adeguare il contributo regionale giornaliero agli enti gestori all’indice di rivalutazione Istat relativo all’assegno di mantenimento portandolo almeno alla cifra di 45 euro al giorno per ogni posto Rsa convenzionato”.
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