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Casagrande: “Ansuini non diventi il grillo parlante della maggioranza che amministra la città”

Casagrande: “Ansuini non diventi il grillo parlante della maggioranza che amministra la città”

“Destra e sinistra hanno utilizzato la sanità come un bancomat con cui tagliare i servizi e soprattutto il personale”

di ATTILIO CAAGRANDE*

SENIGALLIA – Fa piacere che il collega Andrea Ansuini, consigliere comunale della lista civica che ha appoggiato il sindaco Olivetti da cui è stato nominato referente per i problemi della Sanità, prenda sul serio il suo ruolo istituzionale, peccato che in tanti decenni di attività professionale non si sia mai sentito né  mai esposto su una vertenza o su una problematica che riguardasse il nostro Ospedale, eppure lavoravamo a stretto contatto di gomito nel Dipartimento di Emergenza di cui il sottoscritto era Direttore.
L’ importante che non si prenda troppo sul serio esagerando nel suo ruolo e rischiando di diventare il grillo parlante della maggioranza che amministra la città.

A differenza del collega consigliere Ansuini non entro nelle polemiche politiche in quanto ho già avuto modo di dire e scrivere che ritengo la Politica tutta sia di Destra sia di Sinistra (per quanto vuota sia diventata questa categoria) egualmente responsabile dello stato in cui versa la sanità nel nostro Paese, avendo entrambi gli schieramenti utilizzato la Sanità come un bancomat con cui tagliare i servizi e soprattutto il personale, questo sia attraverso i governi nazionali sia quelli regionali. Infatti non mi sembra che l’ attuale governo regionale Acquaroli abbia invertito la tendenza generale, anzi “la distratta” politica nei confronti della Sanità sta continuando come prima, forse mettendoci un sovrappiù di improvvisazione ed ambiguità, almeno iniziale, sul fronte dei vaccini e dei green pass.
Quello che voglio qui evidenziare è che mi stupiscono non tanto le affrettate lodi e ringraziamenti dirette al sindaco  per “l’attenzione nei confronti dei problemi sanitari del nostro territorio”,  sindaco che, udite udite, era “anche disponibile a partecipare al sit-in organizzato dai medici ma, poi dissuaso da un misterioso medico promotore,  all’ultimo momento avrebbe rinunciato”, quanto la disinvolta classificazione da parte del dottor Ansuini su chi poteva essere presente all’ iniziativa.
Non mi riferisco alla polemica sulla presenza o assenza delle componenti politiche al flash mob che, ripeto, non mi interessano perché tutti hanno i loro scheletri nell’armadio, ma sulle presenze dei sanitari. Il sottoscritto era personalmente presente non perché invitato dal Kgb, ma perché invitato da una collega del Pronto Soccorso e della Medicina, ed ero lì non come “medico pensionato con passata militanza politica” ma come ex primario del Pronto Soccorso a cui sta particolarmente a cuore l’Ospedale di Senigallia sia come  medico che vi ha operato per più di 30 anni, sia come cittadino potenzialmente utente della struttura.

Vorrei assicurare il collega consigliere Ansuini che sarei stato presente anche se il sindaco fosse stato Volpini o chiunque altro ma l’Ospedale fosse stato in queste condizioni.
Questa è l’essenza della democrazia partecipativa che forse il dottor Ansuini nei suoi  precedenti decenni  di “distrazione” e di sopore non conosceva e che sicuramente i suoi attuali amici politici non gli potranno insegnare.
Spero che quella del dottor Ansuini sia solo una esternazione dovuta ad ingenuità o ad eccesso di zelo, non vorrei che invece sia una manifestazione di regime che emana liste di chi può partecipare ai sit-in e chi no; in questo caso le preoccupazioni oltre a quelle sul funzionamento del nostro Ospedale aumenterebbero notevolmente.

*Già Direttore della Unità Operativa di Pronto Soccorso Medicina d’urgenza e del Dipartimento di Emergenza – Ospedale di Senigallia

 

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