Campanile: “Sulla Fondazione Città di Senigallia il sindaco Olivetti si è perso nella nebbia”
Campanile: “Sulla Fondazione Città di Senigallia il sindaco Olivetti si è perso nella nebbia”
“Il centrodestra deve assumersi le proprie responsabilità e nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione dotato di coraggio gestionale”
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – Fondazione: tanto tuonò che alla fine piovve. Il vecchio detto si addice bene alla situazione della Fondazione Città di Senigallia, con il Consiglio di Amministrazione dimissionario da cinque mesi, la richiesta (contestata) alla Regione di commissariamento che si è perduta nella evidente incapacità del centrodestra di sapere che cosa fare, un bilancio che dovrebbe essersi chiuso a fine dicembre con parecchie centinaia di migliaia di euro di perdite, un piano di rilancio inesistente. Tanti tuoni che sembrano predire una grandinata a breve.
Come nelle serie televisive, è necessario fare un breve riassunto delle puntate precedenti dato che questa della Fondazione è, a tutti gli effetti, una telenovela in piena regola.
Ad inizio 2021 viene eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione con l’avv. Canafoglia presidente, maggioranza di centrodestra più rappresentanti di sinistra.
A maggio Canafoglia presenta una relazione pesantissima sulla situazione economico-finanziaria dipingendo la gestione precedente piena di ombre. Ad agosto il Consiglio si presenta dimissionario con motivazioni inconsistenti, gli viene chiesta una relazione approfondita che arriverà mesi dopo e che mette “un carico da 11” sulla precedente amministrazione. Nel frattempo il Consiglio Comunale chiede alla Regione il Commissariamento.
Due relazioni di Canafoglia, una convocazione in Consiglio Comunale, una audizione in Conferenza Capigruppo, nessuno spazio al dottor Guzzonato, presidente della precedente gestione e di fatto messo sul banco degli imputati, già condannato in base alla documentazione resa pubblica. Tanto per far capire la voglia di equilibrio e ricerca della verità.
Dopo un primo documento scritto a giugno, il dottor Guzzonato (e altri colleghi di Consiglio) è di nuovo ritornato sull’argomento approfondendo quello che Canafoglia avrebbe dovuto fare fin dall’inizio e che non ha fatto e cioè ha definito il contorno delle situazioni. E tutto è cambiato, se non altro nella percezione della solidità dei rilievi mossi.
Un esempio su tutti: la ristrutturazione sarebbe dovuta costare 1,5 milioni e alla fine se ne sono spesi 7,5. La vicenda parte da una palazzina ed un costo previsto di 3,5 milioni, aggiudicato all’asta per 1,5 milioni da una ditta poi fallita (chissà perché?) che ha lasciato lavori largamente incompleti, si è arricchita di una seconda palazzina (non prevista e collegata alla prima) per aumentare i posti letto in un contesto di adeguamento alle normative sanitarie e di eccellenza nella fornitura dei servizi di assistenza e cura, nel mentre è arrivata una valanga di soldi da Autostrade come indennizzo dei terreni espropriati per la costruzione della terza corsia autostradale.
L’affermazione di partenza è vera ma assume un significato molto differente se si conosce o meno la seconda parte.
Il dottor Guzzonato ha usato lo stesso metro per:
Gestione trasparenza amministrativa e tenuta libri e scritture contabili
Gestione personale dipendente
Gestione esproprio autostrade
Gestione Orti dl Vescovo
Gestione MUSINF e questione Scuola di Musica Bettino Padovano
Gestione nuovo monoblocco ospedaliero di Senigallia
Gestione emergenza covid
Gestione ristrutturazione complesso socio sanitario di via Cellini
Quattordici pagine e migliaia di parole tutte volte a definire che cosa c’è “dietro” ciò che è avvenuto, senza alcuna autoassoluzione, con molte precisazioni giuridiche e gestionali. Il centrodestra, e il Consiglio che ha nominato, ne escono con le ossa rotte e se domani dovessero arrivare anche querele non ci sarebbe da meravigliarsi. Non convocando il dottor Guzzonato (in Consiglio o Conferenza Capigruppo come fatto con Canafoglia, in carica ma anche dimissionario) Bello ha dimostrato di non comportarsi al di sopra delle parti, i rappresentanti delle minoranze hanno avvallato inspiegabilmente le documentazioni incomplete di Canafoglia, il sindaco Olivetti e la sua amministrazione sembrano essersi sperduti nella nebbia per una soluzione che ripristini la regolarità della gestione corrente.
Il Commissario aveva senso come soluzione rapida ma non è avvenuta (la Regione sembra essere in ferie da mesi), la Commissione di indagine (non voluta da maggioranza e minoranza ma richiesta da Amo Senigallia) è ormai superata dalle controdeduzioni di Guzzonato, altre perdite gestionali hanno tolto ulteriore liquidità (a proposito, chi firmerà il bilancio?): a questo punto il centrodestra deve assumersi le proprie responsabilità, revocare la richiesta di commissariamento, nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione dotato, almeno questo, di coraggio gestionale e non di istinto di fuga.
*Consigliere comunale AmoSenigallia
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