La denuncia di Italia Nostra: “Il verde urbano di Senigallia rischia un continuo impoverimento”
La denuncia di Italia Nostra: “Il verde urbano di Senigallia rischia un continuo impoverimento”
SENIGALLIA – Senigallia ha potuto contare dagli anni ’50 in poi su un verde urbano invidiabile, grazie alle scelte di amministratori attenti al decoro e alla salute ambientale della città. Purtroppo questa politica ambientale generosa non è stata accompagnata da altrettanta lungimiranza nella scelta delle specie e nei modi di impianto, determinando così la situazione critica in cui trovano oggi molte strade della città.
“Infatti la tipologia degli alberi – si legge in una nota diffusa dalla sezione di Senigallia di Italia Nostra – non sempre adatta alle sedi stradali e ai quartieri residenziali, la loro collocazione a distanza troppo ravvicinata o nel mezzo dei marciapiedi, infine la vetustà di molti esemplari hanno motivato, a ragione o a torto, i molti abbattimenti effettuati negli ultimi due/tre decenni, che hanno impoverito notevolmente il patrimonio di verde.
“L’impoverimento però non è dovuto solo alla diminuzione del numero degli alberi, ma anche e soprattutto alle sostituzioni con esemplari di minori dimensioni, spesso addirittura ornamentali, al solo scopo di diminuire i costi di manutenzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti in via Matteotti e strade contermini. Così anche laddove si è mantenuto lo stesso numero di esemplari, si è impoverita notevolmente la massa di verde.
“La stessa strategia rischia di essere adottata per i progetti futuri e soprattutto per via Anita Garibaldi, oggetto di un prossimo intervento per il rifacimento della sede stradale e dei sottoservizi. Questo viale più di mezzo secolo fa è stato dotato di un patrimonio arboreo che ne ha fatto per decenni un vanto della città: chi non ricorda la sensazione di fresco che si avvertiva durante la stagione estiva provenendo dal centro storico o dal mare. Purtroppo con il passare degli, un po’ per la mancanza colpevole di manutenzione, un po’ per l’invasività dell’apparato radicale, la loro presenza sempre più maestosa ha finito per creare conflitti con le esigenze della mobilità e della residenza, inducendo a ripetute proposte di sostituzione.
“Come associazioni ambientaliste – afferma sempre Italia Nostra – abbiamo ripetutamente raccomandato all’Amministrazione una soluzione progettuale che permetta di salvare almeno in parte questo patrimonio non facilmente sostituibile. Ma soprattutto abbiamo chiesto di procedere alle sostituzioni con esemplari di pari grandezza, che possano compensare i vuoti e svolgere le stesse funzioni cui è chiamato il verde urbano (qualità della vita, abbattimento dell’inquinamento, mitigazione della temperatura estiva ecc.). L’impianto di alberi dalla grande chioma permetterebbe anche di diminuirne il numero per riservare maggior spazio ai parcheggi.
“Il rischio invece è quello della sostituzione, già da alcuni proposta in seno all’amministrazione, con i soliti alberelli ornamentali, allo scopo di contenere i costi di manutenzione a scapito della funzione che dovrebbe svolgere il verde. Eppure sarebbe possibile anche la sostituzione con alberi come il platano, che è presente in molti spazi della città, dimostrando di saper convivere con le esigenze urbane anche in situazioni più difficili senza creare problemi per la sede stradale e con una forte resistenza alle varie forme di stress urbano.
“Il problema quindi – conclude Italia Nostra – è quello di conservare soprattutto la qualità del verde, scegliendo il più possibile esemplari di prima grandezza e ponendo fine alla errata politica di sostituzione adottata nella maggior parte dei casi in questi due ultimi decenni per ragioni che poco hanno a vedere con una saggia e utile politica ambientale”.