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“A Senigallia gli studenti-giudici esiliano Edipo”

“A Senigallia gli studenti-giudici esiliano Edipo”

di GIANLUCA DI IORIO

SENIGALLIA – Un processo vero e proprio. Una rappresentazione teatrale, patrocinata dall’Associazione Nazionale magistrati e dall’Ordine degli avvocati, con una suggestiva scenografia di aula di tribunale.

Davanti alla gremita platea del cinema teatro Gabbiano (che ha creduto nella originale iniziativa sponsorizzandola), gli studenti della quinta C del Liceo Classico “Perticari” si sono cimentati in un progetto del tutto innovativo che ha messo insieme – come ha spiegato l’Avvocato e docente universitario Roberto Paradisi ad inizio serata – mito, letteratura greca, diritto naturale antico, filosofia del diritto e diritto sostanziale e processuale moderno.

“Dimostriamo così – ha spiegato il legale – non solo la sconvolgente attualità del greco antico ma anche la capacità formativa del liceo Classico”. A condurre per mano gli studenti in questa avventura in cui ha da subito creduto la intraprendente dirigente Fulvia Principi (che ha fatto gli onori di casa presentando anche la nuova rivista del liceo “Perticari”), è stata la docente di lettere classiche Silvia Rotatori che ha lavorato fianco a fianco per due anni con l’avvocato Paradisi (che ha poi seguito il gruppo di studenti che impersonificavano la difesa dell’imputato) e il pubblico ministero dott. Ruggiero Dicuonzo, appassionato anche lui di cultura classica, che ha fornito la consulenza al gruppo degli studenti che rappresentavano la pubblica accusa contro il personaggio mitologico Edipo.

A collaborare con gli studenti-giudici è stato infine il magistrato dott. Fabrizio Melucci che ha aiutato gli studenti a redigere in termini tecnici la sentenza finale. Una serata particolare, presenti tra le autorità politiche il presidente dell’Unione dei Comuni Luigi Rebecchini oltre a diversi magistrati e avvocati, che ha coinvolto il pubblico immergendolo in una dimensione di altri tempi ma utilizzando gli strumenti modernissimi del processo moderno.

Ma i protagonisti assoluti sono stati i ragazzi (bravissimi e convincenti) che si sono appassionati del progetto, si sono calati nei loro ruoli avvertendone il peso e la responsabilità e cimentandosi in una operazione difficile: muoversi tra le norme codicistiche moderne immergendosi però in un universo concettuale antico. E così, dopo il dialogo iniziale di Edipo e Tiresa, la lettura del prologo, l’audizione dei testimoni, gli studenti hanno declamato le proprie arringhe finali muovendosi tra la sussistenza o meno dei presupposti per la legittima difesa e della consapevolezza o meno dell’incesto (Edipo uccide il re suo padre in un trivio e sposerà la madre, come racconta Sofocle nell’Edipo Re).

Alla fine, il verdetto della giuria studentesca: assolto re Edipo per essersi legittimamente difeso e per l’inconsapevolezza dell’incesto ma condannato all’esilio per aver offeso gli dei della città. Una iniziativa culturale di particolare spessore salutata dal pubblico con lunghissimi e meritati applausi.

 

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