L’asse Pizzi-Campanile genera a Senigallia “figli e figliastri”
L’asse Pizzi-Campanile genera a Senigallia “figli e figliastri”
Roberto Paradisi torna a parlare sui social e denuncia i favoritismi nei confronti del Tennistavolo di cui il consigliere di AmoSenigallia è stato presidente lo scorso anno
di ELPIDIO STORTINI
SENIGALLIA – Sta appassionando molti senigalliesi il report su Facebook – a puntate – di Roberto Paradisi, uomo di sport oltre portavoce del think tank “Unione Civici” Marche e punto di riferimento dei civici confluiti in Forza Italia.
In una nuova puntata del report, Paradisi ha sostenuto l’esistenza di un “asse Pizzi-Campanile” svelando al pubblico dei social l’esistenza di un contratto di appalto (mostrato alla telecamera) tra il Comune e l’Associazione Tennistavolo Senigallia (vicina a Campanile e di cui lo stesso è stato presidente lo scorso anno per un breve periodo).
“Figli e figliastri” ha denunciato Paradisi rivelando che, mentre alle 10-11 società sportive “senza santi in Paradiso” che usufruiscono degli impianti comunali l’assessore ha applicato un aumento del 400% con oneri a proprio carico gravosissimi, al Tennistavolo è stato affidato il Centro olimpico del Vivere Verde senza alcun onere di corrispettivo ma anzi con un contributo da parte del Comune di 1.220 euro all’anno.
“Da una parte, ai figliastri, l’assessore chiede soldi con aumenti vertiginosi; dall’altra i soldi li dà ai figli prediletti per fare le stesse cose che fanno tutti: aprire, chiudere, custodire, pulire e fare manutenzione ordinaria. Perché – si è chiesto Paradisi – il tennistavolo viene ritenuto dall’assessore un “bene essenziale” e gli altri sport no? In realtà tutti gli sport sono beni essenziali, dal calcio all’atletica leggera, ed occorre trattare tutti allo stesso modo”.
Non solo. Paradisi ha puntato l’indice contro le differenze sostanziali e discriminatorie tra gli oneri imposti alle società sportive denominate “figliastre” e l’associazione Tennistavolo: mentre le prime devono affrontare la spesa per una assicurazione di responsabilità civile con un massimale di 1 milione di euro, per il tennistavolo è sufficiente un massimale della metà. E ancora: le 10-11 società sportive che gestiscono gli impianti e subiscono l’aumento del 400% hanno il divieto assoluto di sub-affitto pena la revoca della concessione, mentre il Tennistavolo può sub-affittare con diritto di incassare le tariffe applicate senza doverle versare al Comune.
“Facile far quadrare i bilanci così” ha chiosato Paradisi che ha contestato anche la posizione di chi ritiene che gli aumenti del 400% non influiscono nei bilanci societari. “Che ne sanno costoro? Certo, per chi incassa contributi comunali e può sub-affittare è facile. Ma per le società che subiscono gli aumenti è la somma che fa il totale: pagare dai 3 ai 7 mila euro in più all’anno è un problema serio per il bilancio di una società dilettantistica ed il costo ricade sulle famiglie. Noi volontari dello sport lo sappiamo bene”. Infine l’amarezza politica: “Il centro-destra non può esprimere questo nello sport. Si torni al programma presentato ai senigalliesi in campagna elettorale”.
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