A Senigallia nuove vessazioni ed imposizioni alle società sportive
A Senigallia nuove vessazioni ed imposizioni alle società sportive
Dopo gli ultimi incomprensibili adempimenti posti a carico di alcune società c’è da registrare un nuovo intervento dell’avvocato Roberto Paradisi, portavoce di Unione Civici Marche e direttore tecnico della Us Pallavolo
di ELPIDIO STORTINI
SENIGALLIA – Ancora bordate, questa volta su adempimenti francamente incomprensibili posti a carico di alcune società sportive, da parte di Roberto Paradisi nella terza puntata del suo report sullo sport locale in diretta social.
Il portavoce di “Unione Civici Marche”, ha parlato delle “vessazioni” contenute nel disciplinare per l’utilizzo delle palestre scolastiche. Come l’obbligo di dover inviare al Comune una relazione contenente, tra le altre cose, la suddivisione oraria dei gruppi, l’età dei partecipanti e il nominativo degli atleti.
“Ma a cosa gli serve sapere in che palestra e a che ora si allenano i ragazzi anche minorenni?” ha tuonato Paradisi. “Ma c’è di peggio – ha spiegato ancora Paradisi, che è anche direttore tecnico della Us Pallavolo Senigallia, una delle principali società della regione – in quanto l’assessore Pizzi ha stabilito nel disciplinare che il Comune potrà in qualsiasi momento (come già avvenuto alla palestra Leopardi dove sono state tolte d’autorità alla US Pallavolo Senigallia e alla Vigor due fasce orarie giovanili) revocare fasce orarie alle società sportive. Addirittura anche fasce orarie già date in concessione a fronte di qualsiasi esigenza prospettata dal Comune o dalla scuola”.
In questo caso, i ragazzi impegnati in quegli orari perderebbero la possibilità di fare sport non potendo essere ricollocati in altri (inesistenti) spazi. Non solo: in caso di revoca di una fascia oraria già attribuita per una sopravvenuta esigenza scolastica, la società sportiva (privata della possibilità di far allenare i propri ragazzi) dovrà comunque continuare a corrispondere per tre mesi il corrispettivo della fascia oraria revocata.
Insomma: occorrerà pagare anche per quello di cui non si usufruisce. “E’ una cosa abnorme” ha tuonato lo storico esponente del centro-destra che ha rimarcato come tali vessazioni sono imposte solo alle poche società sportive che utilizzano gli impianti comunali di cui si occupa il disciplinare.
Trattamento completamente diverso per associazioni come il Tennistavolo Senigallia (tra parentesi Paradisi ha ricordato come l’ex assessore Campanile ne sia stato presidente per tre mesi nel 2021 e dunque socio di quella associazione sportiva) che percepisce 1.220 euro all’anno dal Comune e, al contrario delle altre società sportive, ha facoltà di sub-affittare con diritto di tenersi gli incassi.
Crediamo che, a questo punto, sulla questione sport a Senigallia, sia necessario un intervento del sindaco Massimo Olivetti. Anche perché ormai – è più che chiaro – siamo in presenza di un attacco diretto ad alcune società sportive della città. Società che si occupano soprattutto dei giovani. E questo non è accettabile da un’Amministrazione comunale che, nel programma presentato in campagna elettorale ai senigalliesi, diceva esattamente il contrario.
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