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Il Comitato degli alluvionati a Mangialardi: “La prescrizione del reato non significa assoluzione”

Il Comitato degli alluvionati a Mangialardi: “La prescrizione del reato non significa assoluzione”

Le tante verità sul processo, in corso a L’Aquila, sull’alluvione del 2014 a Senigallia che ha causato vittime e danni per milioni di euro

SENIGALLIA – Non si placa, a Senigallia, la polemica sull’alluvione del maggio 2014. Oggi il “Coordinamento dei Comitati Alluvione Maggio 2014″ ha scritto una lettera aperta all’ex sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi.

“Preg.mo Sig. Maurizio Mangialardi,

abbiamo letto con amarezza i suoi proclami di giubilo lanciati su tutti i media, unico tra tutti gli imputati, in merito all’andamento del processo sull’alluvione: un bel tacer non fu mai scritto!

Amarezza per una sua rappresentazione della verità che contestiamo e perché nessuno ha sentito la necessità di chiedere l’opinione di noi alluvionati, noi che abbiamo perso familiari ed abbiamo subito gravi danni alla nostre proprietà ed alle nostre aziende.

Allora offriremo la nostra versione che si basa su fatti e documenti e non su autocelebrazioni peraltro autoassolutive.

Il Tribunale di l’Aquila non ha decretato l’assoluzione piena di Voi imputati, limitandosi a riconoscere la prescrizione di molti reati, tra i quali il pluriomicidio colposo di ben 4 concittadini ed il non aver messo in atto tutte quelle condotte di pianificazione dell’allerta verso la popolazione previste per legge: prescrizione del reato non significa assoluzione!

Se aveste voluto ottenere il riconoscimento della vostra innocenza o estraneità ai fatti avreste potuto rinunciare alla prescrizione, ma alla richiesta specifica avanzata in udienza dal nostro legale nessun di voi indagati vi ha rinunciato.

Oggi tutti gli imputati hanno scelto un discreto e silenzioso silenzio, Lei Mangialardi invece no, ha ostentato una condotta che continua a farci male sotto un profilo umano.

Tuttavia siamo convinti che ogni notte quando sarà solo con i suoi pensieri, Lei saprà bene dentro di sé di essere soltanto per tutta la sua vita un prescritto per reati molto pesanti e di non aver avuto la forza di accettare il giudizio, ma per far ciò occorre essere sicuri dei propri argomenti difensivi !

Quanto all’assoluzione per i fatti del Percorrimisa, Lei omette di dire che nel 2020 la legge sull’abuso di ufficio è mutata ed oggi voi tutti indagati avete beneficiato di tale modifica.

La Procura vi ha contestato di aver ottenuto un finanziamento europeo destinato a mitigare il rischio idrogeologico ma di averlo utilizzato per eseguire una pista cicloturistica, definita però negli atti come percorso di guardania del fiume !

Lei Mangialardi minimizza poi il reato di inondazione colposa per il quale siete stati rinviati a giudizio: forse Lei non lo percepisce ma l’accusa è grave, perché proprio dall’inondazione è derivata morte e danni ed allora sarebbe stato più opportuno un suo silenzio e rispetto nei nostri confronti.

Comunque non canti vittoria, noi ci saremo per tutto il processo penale stretti intorno al nostro legale, l’avvocato Corrado Canafoglia, che ha avuto il coraggio e la determinazione di perorare i nostri diritti e cercheremo di far emergere la verità che trapela da quelle carte elaborate da ben due Procure della Repubblica diverse e ritenute da 2 diversi Giudici dell’udienza preliminare valide a sostenere le accuse che vi sono mosse contro.

Così come saremo pronti ad agire giudizialmente anche in sede civile nei confronti Suoi, degli altri imputati e degli Enti che rispondono economicamente a prescindere dalle prescrizioni in sede penale, perché noi le carte dell’indagine della Procura della Repubblica le conosciamo bene e pertanto non molleremo mai sino a quando i nostri diritti non saranno riconosciuti!

 

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