A Senigallia la Fondazione Federico II di Jesi accende i riflettori sui gioielli dell’arte
A Senigallia la Fondazione Federico II di Jesi accende i riflettori sui gioielli dell’arte
SENIGALLIA – Accendere i riflettori su Senigallia e i suoi tesori artistici è l’obiettivo che si prefigge l’Assemblea annuale dei soci della Fondazione Federico II di Jesi.
Oggi (domenica 6 marzo) nella splendida cornice di Palazzetto Baviera, l’assemblea è stata abbinata ad un tour mirato, pur ridotto dal tempo a disposizione.
La Fondazione Federico II – con presidente il dottor Paolo Mariani e vice presidente e direttrice del Centro Studi la dottoressa Franca Tacconi – ha come fine istituzionale approfondire e promuovere la figura e le opere del grande Imperatore Svevo, conosciuto come “Stupor Mundi”, ed ha un articolo nel suo statuto che l’abilita ad innescare iniziative dirette ad aumentare i flussi turistici nella Regione Marche.
Appena si nomina Senigallia appare nell’immaginario collettivo una spiaggia di velluto e una iconica struttura architettonica lambita dai flutti e sospesa nel mare, con nelle orecchie la melodia della famosa canzone di Fred Buongusto.
Rimangono in secondo piano, se non nell’ombra, gioielli d’arte come i meravigliosi stucchi di Palazzetto Baviera, l’unicità della Rocca Roveresca con le sue sedimentazioni e la storia della prestigiosa casata Della Rovere, la storia più recente contenuta nel Museo della Mezzadria, all’interno del Convento di Santa Maria delle Grazie o del discusso Papa Mastai Ferretti, al secolo Pio IX nella Casa Museo a lui dedicata. Questo solo per citarne alcuni.
Con la piena disponibilità e l’efficiente supporto organizzativo dell’Amministrazione comunale, rappresentata oggi dall’assessore alle Pari opportunità Cinzia Petetta, cui si aggiunge la preziosa guida del professor Carlo Pongetti, nel ruolo non istituzionale di presidente della Deputazione di Storia Patria delle Marche e di docente universitario, ma di eminente “genius loci”, la giornata senigalliese si è potuta a articolare nel dettaglio.
E l ‘auspicio è di superare il contingente e far partire un rapporto collaborativo, per non usare l’inflazionato termine sinergia ,che concretizzi una progettualità diretta a colpire quell’obiettivo da lungo tempo perseguito: fare del turismo destagionalizzato uno strumento di decollo. Soprattutto dopo un periodo così pesante come quello che si è attraversato. Decollo non solo in termini economici ma educazione alla cultura come strumento di pace.