Elena Campagnolo: “La tossicità delle piante cambia… con il colore dell’Amministrazione”
Elena Campagnolo: “La tossicità delle piante cambia… con il colore dell’Amministrazione”
Secondo l’assessore comunale “la Melia Azedarach, detta anche Albero dei Rosari, si trova sul lungomare da anni ma diventa più o meno tossica secondo chi amministra Senigallia”
di ELENA CAMPAGNOLO*
SENIGALLIA – Viste le ultime uscite di alcuni membri della minoranza, ritengo importante far luce su alcuni aspetti relativi alle piantumazioni sul lungomare.
Questo, in primo luogo, per evitare procurati allarmi ingiustificati nella cittadinanza, in secondo luogo per difendere l’operato di tutto l’ufficio Verde-Ambiente, che lavora alacremente tutti i giorni per poter migliorare la nostra città e per ultimo per esprimere rammarico e tristezza verso chi, puntualmente, anche senza motivazione, cerca di denigrare il lavoro che si sta costruendo in questi primi 18 mesi di legislatura. Ma ci tengo a tranquillizzarli ed a rasserenarli, di mesi se va bene ne mancano 42 ma se dovesse nuovamente andar male per loro ne mancano 102.
Parlando seriamente – e lasciando le discussioni inutili a chi ha del tempo libero da impiegare -, vado a precisare quanto segue.
Gli abbattimenti sul lungomare erano necessari, vista la situazione drammatica in cui versavano i Tamarix per un fungo che li stava divorando dall’interno.
Ci saranno quindi nuove piantumazioni, non necessariamente fatte in tutto il lungomare con la stessa essenza.
Tengo a precisare inoltre, per quanto riguarda l’essenza apparsa sulla stampa, la Melia Azedarach, detta anche Albero dei Rosari, che questa presenta dei frutti non imbrattanti ma secchi, la tossicità della pianta, come per l’oleandro, diventa critica solo se si ingeriscono grandi quantità di bacche (immagino che nessuno voglia farsi una scorpacciata di bacche, in quel caso sottolineo che a Senigallia offriamo molti altri cibi più digeribili e molto più gustosi) e rammento a qualcuno, forse poco attento, che si trova già piantumata nel nostro lungomare da diversi anni, ma evidentemente la tossicità delle piante cambia con l’amministrazione, diventa più o meno tossica a seconda del colore.
Lo studio di cosa piantumare è stato fatto dagli uffici Verde- Ambiente dove oltre all’Università, sono presenti anche due agronomi, di certo quindi non tuttologi che leggono Wikipedia ma professionisti del settore, i quali ritengono dover fare svariate valutazioni per trovare una specie adatta all’aerosol marino.
Sottolineo, infine, che molti comuni limitrofi hanno scelto di mettere a dimora la Melia sul lungomare e più precisamente Fano, Pesaro, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e San Benedetto, strano che nessuno sia insorto per contestare animatamente le piantumazioni fatte.
Che qualche consigliere di minoranza abbia la necessità di essere protagonista lo posso anche capire, che lo faccia screditando continuamente gli altri, lo capisco molto meno.
*Assessore Comune di Senigallia
Nelle foto: qui sopra lo stato delle piante abbattute sul lungomare di Senigallia; in alto la Melia Azedarach, detta anche Albero dei Rosari
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it