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Gennaro Campanile: “Sport, quanta confusione a Senigallia!”

Gennaro Campanile: “Sport, quanta confusione a Senigallia!”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – E’ da mesi che le acque del mondo sportivo senigalliese sono agitate da polemiche, comunicati, repliche, coinvolgimento dei social. Una gran confusione perché si sente dire di tutto ed il suo contrario ed è difficile capire come stiano le cose.

Se però si fa la tara degli interessi dei singoli, dell’aspra contrapposizione all’interno della destra, delle delusioni ed aspettative personali e delle prebende elettorali, le acque diventano limpide ed i problemi evidenti.

Sullo sport l’Amministrazione Olivetti-Liverani va a zig-zag, a volte in aperta contraddizione tra le affermazioni ed i comportamenti. Che progetto abbia in testa l’assessore Pizzi è un assoluto mistero, verrebbe da dire un assoluto “segreto” ma questo implicherebbe l’esistenza di un progetto mentre si ha l’impressione della sua totale inesistenza.

A parole si vuole il dialogo con le società ma l’organo rappresentativo degli sport, la Consulta, è inattiva da circa tre anni tra conclusione anticipata dei programmi 2015, spostamento elezioni comunali, mancata convocazione dopo 20 mesi dall’insediamento.

A parole si afferma di voler promuove lo sport, soprattutto giovanile, e contemporaneamente si diminuiscono gli sconti per l’utilizzo delle palestre comunali usate principalmente per l’attività under 18.

Si acquista attrezzatura sportiva al posto del gestore, a cui competerebbe, ma non si dà nessun ristoro alle società che utilizzano le palestre provinciali a tariffa piena sperequandole di fatto con le altre (utilizzatrici delle palestre comunali) che risultano perciò agevolate.

Si danno contributi a pioggia alle società ma non si accelerano le procedure per rendere le palestre fruibili anche dal pubblico/genitori dove c’è lo spazio.

La questione Conad è molto più ampia di come semplicisticamente è posta e riguarda l’urbanistica, a ridosso del centro storico, per i prossimi 50-70 anni con un insediamento commerciale di oltre 5.000 mq su suolo pubblico che impedirebbe definitivamente la realizzazione dell’asse verde nord-sud, ingabbiando nel contempo il campo sportivo per sempre. Dei 13 milioni complessivi di cui si parla, il valore della parte sportiva poi è ampiamente minoritario rispetto a quella commerciale mentre dovrebbe essere il contrario. Il contributo pubblico infine non è affatto nullo ma si aggira intorno ai 4-5 milioni di valore anche se non viene evidenziato mai perché confuso (per comodità o per ignoranza ) con l’esborso fisico dei soldi.

Una “vera” finanza di progetto dovrebbe essere per la costruzione di un nuovo stadio/palas in altra parte della città con riqualificazione dell’intera area (Bianchelli, Campo Boario), insediamenti abitativi ed asse verde nord-sud.
Come necessità a Senigallia occorre un secondo “grande” palasport (per 2-2.500 persone) solo se si punta al turismo sportivo e congressuale. Altrimenti è meglio pensare ad “piccolo” palas con tribune (e servizi complementari adeguati) con capienza spettatori di 3-400 persone, idoneo per gli sport indoor che richiedono il soffitto alto (pallavolo, badminton, pallacanestro), utile per il turismo sportivo (se opportunamente progettato perché d’estate i locali sportivi al chiuso sono molto caldi).

Infine, è bene ricordare, ad essere fatiscente non è soltanto la palestra di via Campo Boario ma anche la piscina del Molinello come pure necessita di una manutenzione straordinaria lo stadio Bianchelli e la pista di atletica (che non è più di gestione comunale).

Anni fa non c’erano mezzi significativi a disposizione e la finanza di progetto è sembrata l’unica soluzione praticabile anche se, per come è stata proposta nella nostra città, dimenticando le caratteristiche fondamentali di questi interventi.

Ma ora non è più così e le risorse possono essere attinte con un ventaglio di opportunità che possono essere contemporanee alla “vera” finanza di progetto. La Giunta ha presentato manifestazione di interesse per il bando nazionale PNRR (che è scaduto il 22/04) e che prevede contributi a fondo perduto fino a 4 milioni per il risanamento di impianti esistenti o la costruzione di nuovi? Se no, per quale motivo? Se si, con quali scelte?

E’ di pochi giorni la notizia che Senigallia ha ottenuto 3,6 milioni di contributo straordinario per riqualificazione/risanamento di spazi urbani: se non si buttano i soldi dalla finestra e se i fondi saranno spesi per interventi già previsti (prima o poi) vuol dire che si libereranno risorse importanti che potrebbero essere utilizzate per l’impiantistica sportiva. Ma c’è anche un avanzo di bilancio di oltre 4 milioni (e due T-Red acchiappa-soldi per 500.000€ all’anno) che potrebbe essere in parte utilizzato. Senza dimenticare le opportunità che si hanno con Sport e Salute e Dipartimento Sport del Governo.

Quindi le risorse ci sarebbero se si avesse un progetto in testa. Questa “nuova” Amministrazione vuole favorire la pratica sportiva giovanile e/o quella sociale, il turismo sportivo, l’agonismo di vertice e/o quello di massa, incentivare l’attività fisica al chiuso o all’aperto? E’ in base alle risposte che si danno ha senso o meno una politica impiantistica piuttosto che un’altra e si possono attingere contributi legati all’attività socio-sportiva. Fin ora non ha detto nulla.

Senigallia avrebbe un insieme di condizioni che potrebbero renderla protagonista nazionale in ambito sportivo come è avvenuto con il trofeo CONI del 2017 o gli X-Master estivi. Qualcuno se ne sta rendendo conto ma purtroppo non è l’Amministrazione di Bello-Liverani.

*Gruppo consiliare Amo Senigallia

 

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