CENTROCRONACAIN PRIMO PIANO

E’ morto il professor Sergio Cinì, fece grande il reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Senigallia

E’ morto il professor Sergio Cinì, fece grande il reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Un altro grande medico ci ha lasciati. E’ morto il professor Sergio Cinì, già primario dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’Ospedale di Senigallia. Aveva 87 anni. Era nato a Nereto, in Abruzzo, ma era considerato senigalliese a tutti gli effetti.

Ed era stato proprio il professor Cinì – un luminare nel suo settore – ad inaugurare, il primo ottobre del 1968, il reparto ospedaliero.

E, grazie alla preparazione del professor Sergio Cinì e dei suoi collaboratori, negli anni, hanno scelto di operarsi nell’Ospedale di Senigallia anche alcuni grandi campioni dello sport, tra i quali molti calciatori.

Inoltre va ricordato che, nel reparto diretto dal professor Sergio Cinì, la notte del 28 luglio 1993, venne ricoverata – in seguito ad un incidente stradale avvenuto lungo l’autostrada – anche Benedetta Crocco, figlia della cantante Mina. E, poche ore dopo, Mina – che, fin da allora, aveva scelto di vivere in isolamento in Svizzera – arrivò a Senigallia per restare accanto alla figlia. Ed il professor Cinì fece di tutto per tutelarla durante la presenza in ospedale, dall’assalto di giornalisti e – soprattutto – fotoreporter.

Ecco come il professor Sergio Cinì viene ricordato nel libro “Sport e sportivi nella Senigallia del 900 – Cronache e protagonisti”, scritto da Paolo Pizzi e Michele Millozzi:

“Passa per Senigallia chissà quante volte: da  Nereto la città degli affetti, dell’infanzia, va a Bologna dove studia alla facoltà di Medicina; guarda al suo futuro lavoro con quello spirito di altruismo, di dedizione e di disinteresse insito nella professione del medico, così come dovrebbe sempre essere ma non sempre è. Conseguita la laurea entra, sempre a Bologna, nell’Istituto Rizzoli, nell’équipe del professor Gui, famoso ortopedico, Istituto dove accade di lavorare anche 24 ore su 24.

“Il professor Gui gode di  notorietà nazionale e, soprattutto, presso le società sportive di cui è l’esperto di riferimento quando – e la cosa capita assai di frequente – qualche atleta subisce un infortunio importante. E la domenica sera è il momento critico, o più critico, della settimana perché  in Italia si gioca un enorme numero di partite di competizioni a squadre e individuali in tutti gli sport; è nella norma  che qualcuno si faccia male e spesso, molto spesso questi atleti prendono la strada di Bologna che porta al reparto di ortopedia del professor Gui.

“All’Istituto Rizzoli, dove il dottor Cinì rimane “precario” per 8 lunghi anni, affina le sue conoscenze specifiche professionali e  mette a punto la sua tecnica operatoria: è pronto per uscire dal Rizzoli e recarsi a Senigallia dove ha vinto il concorso per il Primariato di Ortopedia dell’Ospedale cittadino.

Ma con il medico ortopedico approda a Senigallia anche il tifoso di calcio che non ha nessuna difficoltà a far coabitare – anzi, la cosa gli viene bene –  la sua passione sportiva per il  “Bologna” con quella per la Vigor tanto più che il colore rossoblu è comune alle due squadre. E la sua competenza professionale è qui, a Senigallia, a disposizione così come lo era a Bologna: per lui non fa differenza curare Bulgarelli, Haller, Pivatelli o un anonimo, sconosciuto ragazzo della Vigor.

“Il dottor Cinì afferra subito lo stile di vita locale, lo  fa suo e si integra così rapidamente che, in poco tempo, sembra un senigalliese vero e proprio: certamente, la spiaggia e Villa Sorriso danno una grossa mano alla sua integrazione mentre il suo avvicinamento alla squadra di calcio cittadina  avviene grazie alla conoscenza che fa del presidente della Vigor Antonio (Tonino) Ferretti e di Goffredo Bianchelli, fiduciario  dell’Associazione Italiana Calciatori per gli infortuni degli atleti.

“Il binomio Bianchelli-Cinì diventa il riferimento per l’AIC, per tutti i calciatori italiani, dalla terza categoria alla serie A; la soluzione caso dell’infortunio di Moreno Roggi, lo sfortunato giocatore della Fiorentina vittima di un grave incidente di gioco, è un caso emblematico dell’ attiva e corretta collaborazione tra i due.

“Nell’ambito della  Vigor il giovane primario Cinì sviluppa nuove e solide  amicizie ma si avvicina,  grazie al collega Lucio Massacesi, anche al pugilato e ben presto lo si può vedere nella sua veste professionale assistere ai  match a bordo ring, cosa che gli risulta altrettanto se non più gradevole quanto  vedere un bell’incontro di boxe da una bella poltrona di spettatore.

“Intanto Bianchelli, instancabile animatore di iniziative calcistiche, pensa bene  di organizzare un incontro tra “vecchie glorie” di Juventus, che schiera campioni del calibro di  Mattrel, Emoli, Garzena, Hamrin, Charles, e della squadra di Senigallia con i “vigorini” Vanigli, Dall’Agata, Botton oltre ai già noti Giampaoli, Miserocchi, Marchetti, Bramucci, Gregorini, Lavoratornovo e lo stesso Bianchelli, animatori più veri della Vigor degli anni ’50 e ‘60. Oltre 3.000 spettatori assistono alla partita, vinta ovviamente dai bianconeri.

“Tra gli entusiasti spettatori dell’incontro c’è, ovviamente,  il dottor Cinì che festeggia l’avvenimento nella sua bella abitazione dove organizza una sontuosa serata  in onore di tutti gli atleti e di altri sportivi per un totale di circa 200 invitati, serata organizzata sotto la supervisione al servizio di  Romeo, già cameriere di alto livello presso il ristorante “Gallo d’oro”, che si muove tra gli ospiti come un maggiordomo d’altri tempi Quella serata resta ancora viva oggi per la regalità dell’evento e per il significato che l’anfitrione dottor Cinì intese dargli: un omaggio spontaneo allo sport nell’umanità e all’umanità nello sport.

“Comunque, con il trascorrere del tempo, nella Vigor cambiano i dirigenti; Tonnini, Ferretti, Bolognesi non ci sono più e Fabio Marchionni, Mimmo Zoppini, Sandro Mantovani, Sandro Paolini, Marco Venturi imboccano altre strade.Sergio Cinì, cui non viene meno la passione sportiva,  rimane sempre ai bordi del campo verde del calcio ma non minor interesse inizia a provare per i tavoli verdi del ping pong: gli scudetti del ping pong stanno per arrivare e  la passione che cresce tra i senigalliesi è anche quella sua..Grazie a Ferruccio Crivellini, la squadra del tennistavolo senigalliese gioca alla Rotonda e troviamo pronto il dottor Cinì a sostenere Costantini, Manoni, Appolloni, Pesaresi.

“Tutta la città, e non solo quella sportiva, è dietro ai ragazzi del ping pong: sono  bravi atleti   che  hanno alle spalle grandi maestri senigalliesi quali Enzo Pettinelli, Otello Montesi, Sergio Fileri, Domenico Ubaldi.

“Il primario ortopedico venuto da Bologna – conclude lo storico Paolo Pizzi – è stato tanto immerso negli sport senigalliesi che forse ha dimenticato di essere nato a Nereto”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *