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E’ morto il senigalliese Federico Carboni, primo caso di suicidio assistito in Italia

E’ morto il senigalliese Federico Carboni, primo caso di suicidio assistito in Italia

SENIGALLIA – E’ morto questa mattina Federico Carboni, un quarantaquattrenne di Senigallia, fino ad ora conosciuto come “Mario”. È il primo italiano ad aver chiesto – ed ottenuto – l’accesso al suicidio medicalmente assistito, reso legale dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani.

La vera identità di “Mario” è stata rivelata, dopo la sua morte, come da lui deciso, dall’Associazione Luca Coscioni che, per tanti anni, lo ha seguito nella sua battaglia legale.

Da dodici anni Federico Carboni, in seguito ad un incidente stradale, era tetraplegico. Il decesso questa mattina, nella sua abitazione. E’ stato lo stesso Federico ad auto somministrarsi, con un macchinario, il farmaco letale.

La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta, sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby e consulente di Federico Carboni durante il procedimento giudiziario. Al fianco di Federico, la sua famiglia, gli amici, oltre a Marco Cappato, Filomena Gallo ed una parte del collegio legale.

“Non nego – ha detto Federico Carboni, poco prima del decesso – che mi dispiace congedarmi dalla vita, sarei falso e bugiardo se dicessi il contrario perché la vita è fantastica e ne abbiamo una sola. Ma, purtroppo, è andata così. Ho fatto tutto il possibile per riuscire a vivere e cercare di recuperare il massimo dalla mia disabilità, ma ormai sono allo stremo, sia mentale sia fisico. Non ho un minimo di autonomia della vita quotidiana, sono in balìa degli eventi, dipendo dagli altri su tutto, sono come una barca alla deriva nell’oceano. Sono consapevole delle mie condizioni fisiche e delle prospettive future quindi sono totalmente sereno e tranquillo di quanto farò.

“Con l’Associazione Luca Coscioni – ha sempre affermato Federico Carboni prima del decesso – ci siamo difesi attaccando e abbiamo attaccato difendendoci, abbiamo fatto giurisprudenza ed un pezzetto di storia nel nostro paese e sono orgoglioso e onorato di essere stato al vostro fianco. Ora finalmente sono libero di volare dove voglio”.

Oggi pomeriggio questo fatto di cronaca è stato ampiamente commentato, nel corso di una conferenza stampa dall’Associazione Luca Coscioni, alla presenza di Marco Cappato, Filomena Gallo e Mario Riccio.

Nelle foto: Federico Carboni nel suo letto; Marco Cappato, Filomena Gallo e Mario Riccio nel corso della conferenza stampa di oggi pomeriggio

 

 

 

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