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“Il caso della Fondazione Città di Senigallia è arrivato sul tavolo del Presidente della Repubblica Mattarella”

“Il caso della Fondazione Città di Senigallia è arrivato sul tavolo del Presidente della Repubblica Mattarella”

di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – La “questione Fondazione” ha varcato l’ambito cittadino e regionale ed ha preso la strada di Roma.
Con un ricorso straordinario indirizzato al Presidente della Repubblica, elaborato dall’Avv. Vitali del foro pesarese, Margherita Angeletti (Vice-Presidente del Consiglio Comunale), Rodolfo Piazzai (Presidente della IV^ Commissione Consiliare), Gennaro Campanile (unico candidato Sindaco presente in Consiglio Comunale oltre ad Olivetti), Lorenzo Beccaceci (capogruppo consiliare di Vivi Senigallia), Enrico Pergolesi (capogruppo consiliare di Diritti al Futuro) e Luca Santarelli (Consigliere Regione Marche),  in punta di diritto hanno chiesto l’annullamento dell’incarico di Corrado Canafoglia a Commissario Straordinario della Fondazione.
Alla base delle argomentazioni dell’Avv. Vitali c’è l’istituto del Commissariamento con l’aggiunta ulteriore della scelta della persona, già coinvolta nella gestione della Fondazione in qualità di Presidente dimissionario del Consiglio di Amministrazione.
Quand’è che si commissaria un Ente privato come la Fondazione? Si commissaria “quando gli amministratori non agiscano in conformità dello statuto e dello scopo della fondazione e della legge”. Nessuno di questi presupposti è stato espressamente richiamato da Canafoglia & C. o dall’atto regionale. Le perdite degli ultimi anni e le difficoltà finanziarie temporanee non hanno determinato un stato di dissesto come mette, nero su bianco, lo stesso Consiglio di Amministrazione targato Canafoglia scrivendo che “la Fondazione, dal punto di vista economico, allo stato non è in condizione tecnica di dissesto ed è in grado di far fronte a tutti gli impegni assunti nei confronti di terzi…”. Tradotto in linguaggio terra terra, non è in situazione di fallimento. Va male economicamente (e ci sono ragioni chiare) e si sono decontestualizzate le decisioni prese negli ultimi anni. Niente di catastrofico.
L’insussistenza dei presupposti giuridici di Commissariamento è talmente palese che non ci sarebbe bisogno di passare al secondo argomento ma è necessario farlo per completare il quadro. Chi è che viene commissariato? Beh, è palese: gli Amministratori che “non agiscano in conformità dello statuto e dello scopo della fondazione e della legge”. Ma qui gli Amministratori dimissionari sono quelli presunti bravi mentre quelli presunti incapaci sono stati sostituiti da mesi e non potrebbero più nuocere alla Fondazione anche se volessero. In altre parole sono stati commissariati i fantasmi.
Ma non basta. Le dimissioni ufficiali del Consiglio sono avvenute senza una motivazione esplicitata (che è uscita a firma Canafoglia dopo qualche giorno sulla stampa ma che lascia il tempo che trova proprio perché non agli atti) e sono sembrate una fuga per incapacità di risolvere i problemi della Fondazione. Lo stesso Presidente del Consiglio di Amministrazione, che ha abbandonato la Fondazione insieme ai Consiglieri espressione del centrodestra e del centrosinistra del candidato sindaco Volpini senza indicare nessuna soluzione, ora viene nominato Commissario unico e dovrebbe trovare da solo quelle soluzioni che non è riuscito a trovare insieme agli altri Consiglieri, perfettamente in sintonia con lui tanto da sottoscrivere i due documenti famosi che hanno crocefisso i predecessori e scatenato la bagarre.
E’ vero che le strade della politica sono tortuose ma qui la destra senigalliese e regionale hanno proprio esagerato! Se il ricorso venisse accettato il rischio è l’annullamento di ogni atto commissariale di Canafoglia. Non sono bruscolini.
La Fondazione attuale è avvolta nel mistero. Sembra che non ci sia (o non ci sia stato per parecchi mesi) il Direttore Sanitario, sembra che la lista di attesa si sia azzerata dalle 40 unità di due anni fa e non perché siano aumentate le disponibilità, è fortissimo il timore che si stia andando indietro di dieci anni quando la Fondazione era un ospizio, il Presidente del Consiglio Comunale Bello non convoca Canafoglia per conoscere la situazione 2021 e lo stato dell’arte (ma per mettere sotto accusa i precedenti amministratori ha messo a disposizione perfino il Consiglio Comunale a maggio dell’anno scorso), Il Presidente della Commissione Bilancio Liverani si guarda bene da qualsiasi convocazione di approfondimento.
Occorre aggiungere altro su come la destra gestisce una delle istituzioni più antiche di Senigallia?
*Consigliere comunale Amo Senigallia

 

 

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