Pergolesi sul Pnrr: “L’agenda del Comune di Senigallia senza alcuna innovazione, né visione strategica”
Pergolesi sul Pnrr: “L’agenda del Comune di Senigallia senza alcuna innovazione, né visione strategica”
di ENRICO PERGOLESI*
SENIGALLIA – Siamo alla vigilia di un’importante stagione in quanto a investimenti di soldi pubblici che, entro le previsioni del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno planati sul territorio nazionale per invertire la rotta degli effetti causati dalla pandemia da Covid-19.
Gli enti locali comunali sono tra i soggetti abilitati a proporre progetti da finanziare e anche il comune di Senigallia si è attivato. Secondo quanto è dato di sapere arriverà sul nostro territorio nei prossimi anni una somma pari a circa quindici milioni di euro. Mai visto nulla di simile fino ad ora.
Bene! Anzi no, male…malissimo! Scorrendo infatti la rassegna delle schede progetto finanziabili per Senigallia ritroviamo, insieme ad un elenco di interventi sfilacciati e di basso profilo, anche alcuni buoni interventi lasciati in eredità delle precedenti amministrazioni di centrosinistra (come ad esempio il collegamento pedonale lungomare – centro storico già previsto nel piano del centro storico dell’architetto Cervellati o la riqualificazione del lungomare Marconi; la rigenerazione architettonica di palazzo Gherardi o del Collegio PIO IX, che si affaccia su piazza Garibaldi), ma…
Lasciando perdere gli interventi di minor importanza e scarsa valenza strategica, quelli di più ampio respiro, testé richiamati, va ricordato che sono stati pensati in uno scenario di pre-pandemia e si innestavano in un modello della cosiddetta “città bella”. Nel contesto attuale tutto ciò appare senza anima, senza innovazione, senza capacità propulsiva che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sembra richiedere al Paese come ultima chiamata.
Ripresa e resilienza post-pandemia: nessuna idea dalla Giunta Olivetti
La giunta Olivetti, senza idee e senza capacità di lettura di un contesto nazionale e internazionale profondamente e rapidamente cambiato nel giro di appena un biennio, non è andata oltre al tirare fuori dal cassetto schede progetto belle e pronte, saltando la necessaria rilettura innovativa capace di rispondere a nuove emergenze e capace di tracciare scenari futuri inediti.
Non ci sono idee né risposte alla crisi energetica, non vediamo programmi sull’innovazione digitale, sulla transizione ecologica e sulla rivoluzione verde, sulla integrazione socio – sanitaria, sulla mobilità sostenibile, sull’inclusione e sulla salute, di impulso all’economia locale.
Senigallia sembra aver perso l’idea di immaginarsi città nel futuro e si appresta a spendere male, senza partecipazione collettiva, nessun dibattito e quindi scarsa trasparenza una valanga di soldi pubblici, che sono un’occasione unica e irripetibile per i prossimi decenni.
È un vero peccato che gli effetti di tale congiuntura siano capitati nelle mani di chi sta amministrando con azioni di piccolo cabotaggio e facendosi guidare da una sorta di lista della spesa quotidiana per rispondere a piccoli bisogni particolari.
Usando i fondi così, Senigallia non sarà pronta per le sfide del futuro
Il rischio è che al termine della fase attuativa del PNRR ci troveremo a vivere, abitare e lavorare in una città con lo sguardo rivolto al passato, senza possibilità di misurarsi con le sfide del presente e del futuro.
Perché non ci sono proposte e progetti per incentivare risposte alla grave crisi energetica e climatica con l’uso delle fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico?
Come mai non si è colta l’occasione per investire in mobilità sostenibile e trasporto collettivo?
Quali innovazioni nel campo della digitalizzazione saranno introdotte?
Il verde pubblico, che necessità di scelte importanti di progettazione e manutenzione, avrà investimenti che lanceranno la svolta cittadina in ambito paesaggistico e ambientale?
La sanità e il sociale che insieme alla scuola pubblica sono stati i pilastri su cui si è fondata la resistenza e la lotta al Covid saranno potenziati in modo sistemico per potenziare la coesione sociale?
Sono previsti progetti di potenziamento dell’economia circolare?
Purtroppo abbiamo il timore che questi nostri dubbi corrispondano a domande retoriche e che le risposte negative faranno uscire Senigallia dalla rete delle città virtuose e non saremo più riconosciuti a livello regionale e nazionale come eccellenza da emulare.
La mediocrità, il banale e l’assenza di visioni strategiche guideranno a livello cittadino una stagione che sarà straordinaria a livello europeo e italiano, ma non per la nostra comunità locale purtroppo. Se non si invertirà la rotta non avremo quei necessari effetti positivi sull’occupazione e sul tessuto socio-economico.
*Consigliere comunale – Segreteria di Coordinamento Diritti al Futuro Senigallia
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it