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Dopo il delitto di Bologna Giovanni Padovani resta in silenzio davanti al Gip

Dopo il delitto di Bologna Giovanni Padovani resta in silenzio davanti al Gip

BOLOGNA – Questa mattina il senigalliese Giovanni Padovani, arrestato martedì sera subito dopo aver ucciso a martellate l’ex compagna Alessandra Matteuzzi, nel corso dell’udienza di convalida, davanti al Giudice per le indagini preliminari Andrea Salvatore Romito, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Giovanni Padovani, calciatore dilettante, originario di Senigallia, è difeso d’ufficio dall’avvocato Enrico Buono.

Il pubblico ministero Domenico Ambrosino ha chiesto la convalida dell’arresto ed il carcere per omicidio aggravato dallo stalking.

In seguito a questo nuovo femminicidio ieri la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, attraverso i suoi collaboratori, aveva chiesto agli uffici dell’Ispettorato di “svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari, formulando, all’esito, valutazioni e proposte”.

Giovanni Padovani, martedì sera, aveva atteso l’ex compagna sotto casa e poi l’aveva aggredita, colpendola ripetutamente con un martello. Poco dopo era stato arrestato.

Originario della frazione senigalliese di Cesano, Giovanni Padovani, come calciatore ha militato nelle giovanili dell’Alma Juventus Fano, dell’Ancona e del Napoli, poi ha girovagato per l’Italia, giocando soprattutto in Serie D, con una breve esperienza anche in Serie C (con i toscani del Gavorrano).

Impegnato su più fronti – oltre che come calciatore anche in qualità di modello – a Senigallia Giovanni Padovani non tornava spesso. Anche se gli amici – e chi ha avuto modo di incontrarlo negli ultimi anni – lo descrivono tutti come un bravo ragazzo. Poi, purtroppo, a sconvolgere tutto e tutti è arrivata la brutta vicenda di Bologna.

 

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