Raccolti venti scatoloni di materiale scolastico da donare a chi ne ha bisogno 

di MASSIMO BELLUCCI

TRECASTELLI – Una raccolta di materiali scolastici (quaderni, penne, matite colorate) da donare alle famiglie povere ha avuto un riscontro superiore alle aspettative degli organizzatori.

Promossa dalla Coop in collaborazione con la sezione Anpi di Trecastelli, insieme ad alcuni insegnanti, l’iniziativa ha raggiunto in poche ore il risultato di più di venti scatoloni di materiali, acquistati da tanti cittadini per donarli agli studenti.

Cosa ci dice questo fatto? 1) La scuola sta ancora a cuore a tante persone; non è quindi una istituzione marginale, da sostenere con le briciole del bilancio statale, come avviene da decenni. 2) C’è attenzione per le persone più povere, non a parole ma con azioni concrete.  Certo, si tratta di una iniziativa locale, non sono dati estendibili a livello generale, ma è pur sempre un segnale.

Scuola e povertà, due temi, che pur nella loro diversità, sono stati marginalizzati (o mistificati) trasversalmente dalla classe dirigente politica, al di là delle dichiarazioni verbali. L’Italia, da tanti anni è tra gli ultimi posti in Europa per investimenti in educazione e istruzione.

La povertà inoltre torna in modo strisciante ad essere comunicata come una colpa (sono poveri perché non hanno voglia di lavorare), stigmatizzata dal cosiddetto “reddito di cittadinanza” raccontato non come un sussidio minimo, ma come un privilegio. Difatti verrà cancellato.

Ci sono tante altre questioni che stanno a cuore ai cittadini, ma non trovano adeguata rappresentanza politica. C’è uno spazio, anche in un sistema democratico fragile come quello italiano (reso tale anche da una pessima legge elettorale), per priorità che non sono considerate tali, al di là della propaganda elettorale.

E c’è ancora una parte costruttiva nella società che produce iniziative la cui visibilità è inversamente proporzionale alla loro importanza.

 

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