Danni e rimborsi, per Diritti al Futuro c’è ancora troppa confusione
Danni e rimborsi, per Diritti al Futuro c’è ancora troppa confusione
SENIGALLIA – “Stamattina – si legge in una nota di Diritti al Futuro – abbiamo verificato personalmente la fase 2: la denuncia dei danni subiti.
Dal sito del Comune, abbiamo scaricato il modulo B1 per la ricognizione dei danni subiti e la domanda di contributo per l’immediato sostegno alla popolazione (il modulo C1, invece, è riservato alle imprese ed attività produttive) mettendoci nei panni di chi ha subito danni irreparabili alle automobili di proprietà e avesse urgenza di trovare sollecite soluzioni per recarsi ai posti di lavoro ubicati in comuni diversi dal nostro. Si aggiunga che le corse degli autobus sono sospese fino a giovedì 22 settembre.
Scorrendo il modulo, che ci appare poco agevole, non abbiamo trovato riferimenti a danni subiti ad automezzi di proprietà.
“Abbiamo letto che sarebbero stati posizionati dei gazebo per l’assistenza alla popolazione alluvionata, quindi abbiamo rintracciato l’articolo pubblicato sui giornali online, per sapere dove trovarli in città. Scopriamo che i moduli appena scaricati, tuttora presenti sul sito del Comune, devono essere cestinati e che non sono definitivi (motivo per cui in questo articolo non abbiamo inserito il link ai moduli).
Dalla lettura dell’articolo non si evince dove saranno posizionati domattina i gazebo. Chiediamo informazioni ai Vigili Urbani ma non sono ancora in grado di fornircele, purtroppo. Ritenteremo nel pomeriggio.
“Ci chiediamo quale sia la modalità prevista per il rimborso in quanto dobbiamo procedere celermente alla riparazione/ rottamazione del mezzo danneggiato o, in extrema ratio, l’acquisto di un automezzo usato o nuovo, soluzione consigliata e caldeggiata da meccanici e concessionari, diventati oramai esperti in materia.
“Bene – conclude Diritti al Futuro -, la nostra ricerca si conclude qui per oggi. Resta una sorta di impotenza e frustrazione data dalla mancanza di risposte, anche parziali, che molti nostri concittadini si aspettano per riappropriarsi del quotidiano”.
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