In tanti a Pianello di Ostra per l’ultimo saluto alle 4 vittime locali / Foto
In tanti a Pianello di Ostra per l’ultimo saluto alle 4 vittime locali / Foto
OSTRA – Oggi pomeriggio, nel campo sportivo di Pianello di Ostra, è stato dato l’ultimo saluto a quattro delle vittime della tragica alluvione che ha sconvolto il nostro territorio.
Alla presenza di tantissime persone, ad officiare il rito funebre per Fernando Olivi, Giuseppe e Andrea Tisba – padre e figlio -, e per Diego Chiappetti, è stato il vescovo diocesano monsignor Franco Manenti.
E sempre oggi, nella chiesa della Madonna del Rosario, a Passo Ripe di Trecastelli, si è poi svolto il funerale di Maria Luisa Sereni.
L’altro giorno, invece, nella chiesa di Bettolelle, a Senigallia, è stato dato l’ultimo addio a Gino Petrolati.
Domani mattina (giovedì) nella chiesa di Montecarotto è previsto il funerale della signora Erina Febi, morta a Barbara.
Per questa sera, alle ore 20.30, a San Lorenzo in Campo è invece in programma una fiaccolata per Mattia Luconi, il bambino di 8 anni, ancora disperso insieme alla cinquantaseienne Brunella Chiù.
Molto chiaro l’accorato appello, rivolto soprattutto ai politici presenti alla cerimonia, fatto durante l’omelia dal vescovo Franco Manenti. “Una precisa richiesta – ha detto – arriva dal territorio ed è rivolta agli amministratori di ogni livello perché finalmente intraprendano un’incisiva e tempestiva azione di messa in sicurezza del territorio, perché non accada ancora che l’acqua, bene prezioso e fonte di vita, porti morte e devastazione nelle nostre case”.
E, per quanto riguarda i funerali delle vittime di questa immane tragedia, c’è anche da registrare una polemica. Viene contestato, da tutti, il contributo stanziato dalla Protezione civile: appena 1.500 euro per ogni vittima. Un importo neppure sufficiente per l’acquisto di una bara. Ma, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, non è questo il tempo per le polemiche. Avremo modo, nei prossimi giorni, di occuparci anche di questo. Così come dei ritardi nei soccorsi. E di tutto ciò che era stato programmato negli ultimi 40 anni per mettere in sicurezza il fiume Misa e non è stato mai fatto.
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